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Ripresi i bombardamenti su Gaza. La tregua non è stata rotta dall’attacco palestinese a Gerusalemme

Prima di fornire gli aggiornamenti sul campo, ci sembra d’obbligo una premessa.

Affermare che la tregua a Gaza sia stata rotta dall’attacco palestinese a Gerusalemme, come da ieri stanno facendo gran parte dei mass media italiani, è una plateale mistificazione.

Solo nei tre giorni precedenti all’attacco a Gerusalemme, ben cinque palestinesi – di cui tre bambini – erano stati uccisi dalle forze armate israeliane in Cisgiordania.

Ancora una volta vengono utilizzati arbitrariamente – e vergognosamente – i due pesi e le due misure, per cui i raid mortali dei militari israeliani in Cisgiordania nei giorni scorsi non devono essere considerati una “violazione della tregua” mentre lo diventa solo l’attacco di ritorsione dei palestinesi a Gerusalemme. E’ un doppio standard informativo inaccettabile.

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Ripresi i bombardamenti israeliani su Gaza

L’esercito israeliano annuncia di aver “ripreso i combattimenti” contro Hamas. La proroga di un giorno della tregua, anticipata nella notte dal Wall Street Journal con la citazione di fonti del governo egiziano, non si è tramutata in realtà con la conseguente scadenza dell’accordo provvisorio e la ripresa delle ostilità.

Secondo Hamas le autorità israeliane si sono rifiutate di negoziare perché avevano già deciso di riprendere la loro aggressione contro la Striscia di Gaza. “Ci siamo offerti di scambiare altri prigionieri e di consegnare i corpi di coloro che sono stati uccisi a causa dei bombardamenti israeliani, ma Israele ha rifiutato”.

Per gli israeliani invece “Hamas ha violato la tregua e ha sparato anche in territorio israeliano”. Per questo motivo le Forze di Difesa Israeliane hanno ripreso a combattere contro l’organizzazione terroristica nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato l’esercito in un comunicato.

Dopo sette giorni di stop ai combattimenti, la tregua nella Striscia di Gaza è stata rotta questa mattina con la ripresa dei combattimenti e dei bombardamenti.

Secondo quanto riporta Al Jazeera, che cita diversi testimoni, a Gaza City e nel nord della Striscia di Gaza, “sono in corso pesanti scontri tra gruppi di combattenti palestinesi e truppe israeliane“. Nella parte centrale della Striscia, i carri armati israeliani stanno colpendo anche i campi profughi di Nuseirat e Bureij. 

Stamattina a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza, secondo Ashraf al-Qidreh, portavoce del ministero della Sanità palestinese, 14 persone sono state uccise e decine ferite nelle prime ore di attacchi israeliani dopo la fine della tregua.

Fonti palestinesi riferiscono che l’esercito israeliano ha lanciato volantini a Khan Younis che invitano i residenti e i rifugiati a spostarsi a sud di Rafah, avvertendo che l’area è pericolosa.

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Ultimo scambio di prigionieri

Hamas ieri ha liberato altri otto ostaggi, due nelle prime ore della sera e il resto vicino a mezzanotte. Trenta prigionieri palestinesi, tra cui 23 bambini e minorenni e sette donne, sono stati rilasciati dalle autorità carcerarie israeliane nelle prime ore di questa mattina.

I palestinesi liberati sono considerati il settimo gruppo di detenuti palestinesi rilasciati dall’esercito israeliano negli scambi di prigionieri in corso tra Israele e la Resistenza palestinese.

Tra i detenuti rilasciati ci sono Ahdab Mohammed Ali Hourani, Saif Al-Din Mohammed Abdurrahman e Ahmed Mohammed Ahmed Marzouk.

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Rivendicata la ritorsione palestinese a Gerusalemme. Ucciso da “fuoco amico” uno dei civili armati israeliani.

Yuval Doron Castelman il civile israeliano armato che ha sparato contro i due palestinesi durante l’attacco di ieri a Gerusalemme, è morto a sua volta per le ferite riportate quando i soldati hanno sospettato che fosse un membro del commando e gli hanno sparato. Con la morte di Castelman, le vittime israeliane dell’attacco a Gerusalemme sono salite a quattro.

Le Brigate Al-Qassam, il braccio militare del Movimento di resistenza palestinese Hamas, hanno rivendicato la responsabilità dell’attacco effettuato all’ingresso dell’insediamento di Ramot, a Gerusalemme Est, giovedì mattina.

Le Brigate Al-Qassam dichiarano la loro piena responsabilità per l’eroica operazione Al-Quds, che è stata effettuata all’ingresso nord-occidentale della città occupata di Al-Quds (Gerusalemme Est), giovedì mattina”, ha detto il gruppo in un comunicato.

Nella dichiarazione, le Brigate Al Qassam hanno affermato che “questa operazione fa parte della responsabilità di rispondere ai crimini dell’occupazione nell’uccisione di bambini e donne nella Striscia di Gaza e nella Cisgiordania occupata, e alla profanazione della moschea di Al-Aqsa e dei luoghi sacri”.

Il giorno prima dell’attacco palestinese, i militari israeliani a Jenin avevano ucciso deliberatamente due bambini, Adam Samer Al-Ghoul, 9 anni, e Basil Suleiman Abu Al-Wafa, 15 anni. Nei due giorni precedenti, in Cisgiordania, erano stati uccisi dai soldati israeliani altri tre palestinesi, tra cui un bambino.

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