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Crescono anche le perdite israeliane nella “guerra senza limiti”. A Gaza palestinesi usati come scudi umani

Quattro soldati israeliani sono morti dopo che un drone di Hezbollah ha colpito una base militare a Binyamina, nel Nord di Israele. Lo hanno confermate le forze armate israeliane (Idf), aggiungendo che altri sette soldati sono rimasti gravemente feriti e sono stati portati in ospedale. “Stiamo indagando per capire come un drone abbia potuto colpire la base”, ha detto il portavoce militare.

Ieri il quotidiano Yedioth Ahronoth aveva annunciato che circa 20 soldati israeliani erano stati feriti in due distinti attacchi di Hezbollah avvenuti nella mattinata di domenica durante una operazione di terra nel sud del Libano. L’IDF ha confermato solo che un ufficiale e un soldato del 9220° Battaglione della 6° Brigata di Etzion sono stati gravemente feriti durante le battaglie nel sud del Libano.

Hezbollah ha comunicato che “i suoi combattenti hanno ingaggiato scontri ravvicinati con mitragliatrici contro le forze nemiche israeliane mentre cercavano di infiltrarsi sulle alture di Canaan nella città di Blida, nel sud del Libano e di aver sparato una raffica di razzi di alta qualità contro la base militare israeliana di Tirat al-Carmel nel sud di Haifa.

Situazione a Gaza

Le Forze armate israeliane avevano già confermato che giovedì tre soldati della riserva sono stati uccisi durante i combattimenti nel nord della Striscia di Gaza. I tre, sono tutti sottufficiali e ufficiali della 5460ª unità di supporto della 460ª Brigata.

Un altro sottufficiale è stato ucciso anche nel sud di Gaza, è un sergente della 401ª Brigata “Iron Tracks”. L’agenzia Ynet riferisce che poco prima dell’inizio dello Yom Kippur, il sergente Ittai Fogel, 22 anni, è stato ucciso in combattimento lungo il corridoio di Philadelphi nel sud di Gaza. Fogel, era un comandante di carri armati del 46° Battaglione della 401ª Brigata, ed è stato colpito da un missile anticarro.

Sale così a 354 il numero dei soldati israeliani uccisi nell’offensiva di terra a Gaza.

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Le vittime civili a Gaza, palestinesi usati come “scudi umani” dai soldati israeliani. Colpito un ospedale

I militari israeliani hanno usato civili palestinesi come scudi umani durante i combattimenti in corso a Gaza. E’ quanto sostiene il quotidiano “New York Times”, il quale riporta quanto emerso da un’inchiesta giornalistica che poggia sulle testimonianze “di militari israeliani e di ex detenuti palestinesi”.

Secondo il quotidiano statunitense, i militari israeliani hanno “regolarmente costretto abitanti di Gaza catturati a condurre compiti potenzialmente mortali, anche all’interno dei tunnel di Hamas”. Tra le altre testimonianze, il “New York Times” cita quella di Mohammed Shubeir, un palestinese che le forze israeliane hanno arrestato lo scorso marzo, quando era ancora 17enne e con la famiglia tentava di trovare rifugio dai combattimenti nella Striscia. Trattenuto per 10 giorni senza alcuna accusa, Shuber sarebbe stato costretto da militari israeliani a camminare ammanettato per le strade in rovina di Khan Yunis, alla ricerca di trappole esplosive piazzate dai militanti di Hamas.

A Gaza intanto almeno quattro persone sono morte mentre altre 70 sono rimaste ferite in un attacco delle Forze armate israeliane che ha colpito un rifugio per sfollati all’interno dell’ospedale di Shuhadaa al Aqsa, nella città di Deir el Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti mediche all’agenzia di stampa palestinese “Wafa”, aggiungendo che le tende degli sfollati hanno preso fuoco in seguito all’attacco.

Nella giornata di ieri il Ministero della Sanità palestinese ha reso noto che le forze armate israeliane israeliane nella Striscia di Gaza, avevano ucciso 52 palestinesi e 128 erano rimasti feriti e ricoverati negli ospedali nel giro di 24 ore.

Il bilancio delle vittime palestinesi dell’aggressione israeliana alla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 è salito a 42.227 morti e 98.464 feriti.

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Nuovi armamenti e militari statunitensi in Israele

Gli Stati Uniti hanno annunciato l’invio in Israele del sistema di difesa antimissile Thaad e del relativo personale militare statunitense (si parla un centinaio di militari) in Israele «per contribuire a rafforzare le difese aeree israeliane dopo gli attacchi senza precedenti dell’Iran contro Israele il 13 aprile e di nuovo il primo ottobre». Il Pentagono ricorda che non è la prima volta che gli Stati Uniti dispiegano una batteria Thaad nella regione: era già avvenuto lo scorso anno, dopo gli attacchi del 7 ottobre, per difendere le truppe e gli interessi americani nella regione. Truppe statunitensi vengono dunque schierate all’interno di Israele.

 

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