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Napoli. Contestazioni alle autorità sul degrado dei trasporti pubblici

Sabato era prevista verso mezzogiorno a Piazza Bovio l’inaugurazione della nuova stazione della metropolitana collinare di Napoli, la fermata Università. Con la consueta passerella di politici e rappresentanti istituzionali, in particolare del centro-sinistra, da Morcone a Bassolino al sinsaco uscente Rosa Russo Jervolino. Ma il clima a Napoli sta cambiando e stavolta non è andata come si aspettavano.

Mentre era da poco iniziata la celebrazione, una quarantina di studenti, utenti e lavoratori del trasporto pubblico del sindacato USB hanno fatto irruzione nella piazza su un bus R2 tappezzato di striscioni contro il taglio delle corse e l’aumento del costo del biglietto. Cartelli alla mano hanno denunciato il malfunzionamento del trasporto pubblico napoletano, gli sprechi dei troppi consigli di amministrazione, l’attacco al diritto alla mobilità ed ai lavoratori, messi in esubero e costretti a lavorare in condizioni di insicurezza. Megafonaggi e volantini hanno sottolineato che per aprire la nuova stazione, a causa di mancanza di personale (in una città record per la disoccupazione giovanile!), la Linea 6 chiuderà alle 14:30, la Funicolare centrale alle 22, e la stessa linea 1 dovrà anticipare la chiusura alle 22! Ma non solo: a partire dal 1° aprile ci sarà l’aumento del biglietto Unico di 10 centesimi per la città di Napoli e di ben 50 cent per i comuni limitrofi, mentre la frequenza delle corse è già molto diminuita ed il servizio è qualitativamente peggiorato!

Non sono mancati gli  striscioni contro l’intervento militare (“Meno F16, più R2”; “Niente spese militari, servizi sociali”), che hanno segnalato la richiesta di utilizzazione dei soldi per i servizi socialie, il lavoro e la ricerca. La polizia ha subito schierato tre camionette e agenti Digos con manganelli alla mano. Ma gli slogan hanno tanto disturbato il sindaco Rosa Russo Jervolino al punto di costringerla a non uscire fuori dalla stazione dopo il giretto inaugurale.

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