E’ dura, durissima e sacrosanta, la lettera di Salvatore Usala, leader dei malati Sla del Comitato 16 Novembre, ha indirizzato al Governo. Salvatore apre la lettera ricordando l’amico Raffaele Pennacchio, malato Sla morto subito dopo l’incontro ottenuto faticosamente con alcuni rappresentanti dell’esecutivo: “Abbiamo perso il nostro caro amico, Raffaele, Lello per gli amici. Con Lello, vogliamo ricordare, abbiamo condotto tante battaglie negli ultimi tre anni, lui era un medico e un gran signore”. Ma nessuno dica che “il Governo non ha alcuna responsabilità sulla morte di Lello” sottolinea Usala, che aggiunge: “Non siamo d’accordo, pur non volendo dare colpe ad un esecutivo in carica da pochi mesi. Perchè non avete mai risposto alle nostre istanze? Perchè non avete approvato progetti e delibere delle regioni? Perchè il 2013 è quasi finito e non avete distribuito un euro dei 275 milioni dell’FNA (Fondo Non Autosufficienza)? Le colpe hanno nomi e cognomi: l’ex Ministro Tremonti che ha tagliato 2.300 milioni dal sociale, per lui il disabile era un falso invalido. Ha colpe il Governo Monti che si era impegnato per 400 milioni per l’FNA non mantenendo l’impegno. Ha gravi colpe la giunta Caldoro della Campania che tiene in cassa da due anni i fondi SLA stanziati nel 2010. Stessa cosa nel Lazio e altre regioni che hanno “regalato” i fondi a cooperative e RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali)”.
La lettera entra nel merito dell’ultimo accordo raggiunto dal Comitato il 23 ottobre scorso e chiede l’attuazione in tempi rapidi degli impegni: “L’accordo raggiunto il 23 ottobre non deve diventare un semplice proclama d’intenti, va attuato in tempi rapidi, con le seguenti precisazioni e suggerimenti: 1) Il Comitato 16 Novembre non vuole chiudere nessuna RSA: vogliamo la libertà di stare a casa e poterci tornare. Chiaramente vogliamo un contributo di almeno del 50% del costo che le regioni erogano alle RSA o simili. I risparmi certificati devono confluire all’FNA o ai nuovi LEA (Livelli Essenziali Assistenziali). 2) L’FNA deve essere portato a 600 milioni strutturali, il 50% deve essere dedicato ai gravissimi, previo accordo urgente in Conferenza Stato Regioni. 3) Il decreto di riparto 2014 va modificato rispetto al 2013 in alcuni punti. a) Va eliminato il punto a dell’art. 2, i PUA (Punti Unici d’Accesso) fanno parte del servizio sanitario, non hanno nulla di sociale. b) Va aumentata al 50% la quota per i gravissimi. c) Va integrato con un contributo caregive dir almeno del 25% del totale, chiaramente rendicontato. d) Il riparto deve essere fatto in funzione del numero dei malati e non al numero di abitanti. e) Il decreto di riparto va fatto entro gennaio 2014 ed erogato entro un mese. 4) Tutti i precedenti punti vanno emendati nella legge di stabilità insieme agli atri impegni sottoscritti il 23 ottobre, o comunque con decreto entro Natale 2013”.
E se il Governo anche questa volta non mantiene le promesse, allora i malati Sla potrebbero addirittura farsi morire in diretta tv davanti al ministero: “Siamo costretti a rischiare la morte per avere una possibilità di vita, ma ancora non abbiamo raggiunto il massimo: abbiamo gli attributi per morire in diretta TV, chiaramente davanti al Ministero. Non osate poi dire che siete innocenti!”.
* controlacrisi.org
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