E’ con sgomento e rabbia che, all’indomani delle elezioni europee, assistiamo allo sgombero dello stabile occupato “Taksim” di Bologna.
Ancora una volta constatiamo come la risposta delle istituzioni cosiddette democratiche a chi tenta di proporre soluzioni a problematiche reali, sempre più pressanti, non sia altro che violenza e repressione. Il lancio dalle finestre di oggetti presenti all’interno dell’edificio da parte delle forze dell’ordine testimonia anche la mancanza di un qualsiasi tipo di rispetto nei confronti di chi nelle occupazioni prova a portare avanti la propria vita, derubata ogni giorno di diritti e dignità.
Non si può continuare a condannare le occupazioni in nome di un vuoto concetto di legalità, occorre rendersi conto che sono il segnale del fatto che esiste un’emergenza a cui le istituzioni nazionali non danno risposta, impegnate come sono ad applicare i tagli e le misure restrittive imposte dall’Unione Europea.
Invece, proprio dai risultati elettorali impariamo che in questo paese continua a dilagare chi vota ancora “la sicurezza, la disciplina”, per abitudine o per genuina fiducia verso la patina dorata che ricopre il massacrante programma europeo applicato dal PD, che continua a ignorare situazioni di emergenza sociale come quella abitativa e molte altre.
Per questo, la lotta per il fondamentale diritto alla casa non si fermerà, così come non si fermerò la battaglia politica e culturale da portare nella società, al fine di smascherare i veri agenti del disagio e della crisi.
Solidarietà ai compagni occupanti di Taksim, la lotta va avanti.
Noi Restiamo – 28/5/2014
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