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Coop. L’Usb denuncia le aperture nei giorni festivi

La Coop apre il 25 aprile e gioca sugli equivoci in Tv e con le favole di Landini

La Coop, se da un lato lancia campagne ad effetto: “25 aprile liberazione – 1° maggio lavoro, Valori in corso – chiusi per scelta”, dall’altro apre molti punti vendita in tutta Italia. Il caso di Livorno, nel 70esimo anniversario della Liberazione (1945-2015), mentre la Coop in pompa magna sta festeggiando anche i suoi 70 anni dalla fondazione di quella che allora si chiamava “La Proletaria”, è forse il più eclatante ma non l’unico.

Insomma, “valori in corso” ma non per tutti, per molti lavoratori Coop festeggiare non sarà possibile. Ma nella querelle a mezzo stampa e TV dei diretti interessati, la realtà che ne esce è parziale. E Coop sposta l’attenzione su Caprotti e sull’Esselunga.

«Se la Coop chiude il 25 aprile e il primo maggio in Emilia Romagna – dichiara Francesco Iacovone dell’Esecutivo Nazionale USB Lavoro Privato – non vuol dire che la Coop è chiusa in tutta Italia e sui giornali ed in TV sembra passare questo messaggio, irriverente per i tanti lavoratori coop che quei giorni staranno lontano dalle famiglie ad affettar prosciutto o a battere le spese alla cassa.»

«Ormai il marchio Coop – prosegue il sindacalista Usb – è una galassia societaria, molto spesso all’insaputa dei clienti e dei soci stessi. C’è la Coop società cooperativa, la Coop a capitale privato (S.p.A.) e la Coop affiliata in Franchising. Nell’immaginario si entra a fare la spesa alla Coop, ma le condizioni di chi ci lavora cambiano e di molto.»

«E non basta distribuire il libro di Landini – conclude Francesco Iacovone – che verrà presentato il 20 aprile a Bologna, la “capitale” del mondo Coop, dal titolo: “I miei primi Primi Maggio”. Per alcuni lavoratori “Coop affiliati in franchising” il sottotitolo del libro risulterà oltremodo beffardo: “Oggi non vado a scuola e la coop è chiusa”. Ma quei lavoratori non faranno festa perchè la Coop sarà aperta»

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