“Questo Governo è irresponsabile e incapace di gestire la situazione Ilva. Si sta liberando del problema svendendo la fabbrica, dopo averla peggiorata. E oggi lo dimostra ancora di più con l’ultimo decreto, a firma del ministro Guidi, che autorizza l’esecuzione del programma di cessione dei complessi aziendali del siderurgico, predisposto dai tre commissari Piero Gnudi, Corrado Carruba ed Enrico Laghi, e l’avvio delle procedure per il trasferimento delle aziende che fanno capo alle società del gruppo Ilva ora in amministrazione straordinaria”, così Francesco Rizzo, dell’USB Ilva.
“In questi tre anni di commissariamento – continua Rizzo – si sono ‘bevuti’ quasi due miliardi di euro con una gestione disastrosa. Soprattutto l’intervento del commissario Gnudi si è dimostrato incompetente e a riprova di ciò è il fermo dell’Aia da otto mesi, dopo un periodo di rallentamento. Si è pensato solamente ad assumere manager dalla dubbia utilità, pagandoli centinaia di migliaia di euro, mentre i lavoratori continuano a vivere in condizioni precarie per salute e sicurezza, senza dimenticare i quasi tremila in solidarietà”.
“Siamo più che convinti che non ci sarà nessun privato disposto ad acquistare l’Ilva nelle condizioni in cui versa. Nessuno metterà mano alle proprie tasche, per risanare e ambientalizzare la fabbrica spendendo centinaia di milioni di euro”, avverte l’esponente USB.
“Alcune organizzazioni sindacali, che fino a luglio hanno tessuto le lodi dei commissari, ora criticano la nazionalizzazione facendo il tifo per la vendita ai privati. Ma di questo non ci sorprendiamo – sottolinea Rizzo – visto che sono gli stessi che davano solidarietà ai dirigenti Ilva arrestati, gli stessi che organizzavano i convegni in favore dell’Ilva. Sembra siano sulla stessa lunghezza d’onda di Arcelor-Mittal che, dopo essersi defilato dalla prima offerta non vincolante presentata con Marcegaglia, ora ritorna in campo sostenendo l’ immunità sui reati di carattere ambientale e violazione delle norme di sicurezza, senza fare menzione dell’investimento reale da sostenere”.
“Il Governo ha una responsabilità rispetto ai cittadini di Taranto e a tutti i lavoratori del mondo Ilva e indotto, ha preso un impegno e lo deve mantenere perché in ballo ci sono la salute, la sicurezza ed i posti di lavoro. Basta prendere in giro la città con decreti che non mirano alla salvaguardia dei lavoratori e della salute, ma solo alla tutela degli imprenditori”, conclude Rizzo.
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