10.000 in piazza questo pomeriggio a Roma e Milano per la giornata di mobilitazione nazionale contro la guerra indetta oggi, 16 gennaio, nel 25° anniversario dei bombardamenti in Iraq, dalla piattaforma sociale Eurostop.
I due cortei sono stati aperti dallo striscione “SE 25 ANNI DI GUERRA VI SEMBRANO POCHI – BASTA GUERRA”, ed hanno sfilato con determinazione per il centro delle due città nonostante le rigide temperature, animati dalle tante realtà sociali, sindacali e politiche che hanno condiviso l’appello ad una forte risposta contro i sempre più pericolosi venti di guerra che soffiano in Europa e nel mondo.
L’Unione Sindacale di Base, fra i promotori della giornata, con la consistente presenza nelle manifestazioni di tanti fra delegati sindacali, lavoratori pubblici e privati, senza casa, precari, migranti e pensionati, ha inteso ribadire la sua netta opposizione, senza se e senza ma, ad ogni ipotesi di intervento militare, sia esso in Medio Oriente, alle porte dell’Europa o in Africa.
Perché guerra e austerity sono due facce della stessa medaglia, come dimostrano le scelte dell’Unione Europea che ha deciso di togliere le spese aggiuntive per la guerra dai vincoli di bilancio, mentre tali vincoli continuano ad essere validi per tagliare servizi sociali, istruzione, sanità insieme a salari e pensioni.
Perché con la paura del terrorismo si giustifica la restrizione delle libertà individuali e collettive, dal diritto di scioperare e manifestare a quello di circolazione e di espressione.
Perché lottare contro la guerra significa lottare per riprendersi la democrazia, i diritti del lavoro e riconquistare lo stato sociale, che vengono tagliati a favore dei profitti e delle risorse per le borse e gli speculatori finanziari.
Una lotta che per l’USB non si limiterà a questa prima partecipata giornata di mobilitazione, ma proseguirà incessantemente, nei territori, nei luoghi di lavoro, nelle piazze d’Italia e d’Europa.
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