Bravi (USB), trovare canale preferenziale per pagare lavoratori del Consorzio Roma tpl
“AUTOBUS CONDOTTO DA PERSONALE SENZA STIPENDIO. QUESTO È IL PRIVATO!”: la scritta adesiva sta comparendo in questi giorni su tante vetture del Consorzio Roma Tpl, l’azienda che gestisce parte del trasporto bus nella capitale, come forma di protesta da parte degli autisti che ancora attendono le loro retribuzioni. (Foto in allegato)
La somma che Roma Capitale dovrebbe versare al Consorzio è ancora congelata a causa del serrato confronto in corso fra Amministrazione commissariale ed azienda in merito alle criticità rilevate dal Comune sulle molteplici inadempienze segnalate al Consorzio, relative al contratto di servizio. Come conseguenza, anche gli stipendi dei lavoratori rimangono bloccati.
“Fermo restando le dovute verifiche delle inadempienze, più volte richieste anche dalla nostra organizzazione sindacale, riteniamo che la categoria più debole vada tutelata, e che dunque bisogna prevedere un canale preferenziale per lo sblocco del pagamento delle retribuzioni”, avverte Fabiola Bravi, dell’USB Lavoro Privato.
“Per noi è sicuramente pregevole il lavoro in termini di trasparenza e verifica che viene svolto dall’amministrazione straordinaria , ma la mala gestione di un servizio prioritario per la cittadinanza non può e non deve essere fatta pagare, ancora una volta, a lavoratori ed utenti”, conclude la sindacalista USB.
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