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Precari nidi e scuole. Un decreto che sa di vittoria, ma bisogna vigilare…

Subito dopo l’esito dei ballottaggi nelle varie città italiane, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto enti locali, all’interno del quale è finalmente stata inserita la tanto attesa norma  “salva precarie” di nidi e scuole infanzia comunali.

La notizia non può che essere accolta con piacere dalle migliaia di  lavoratrici (circa 10.000 in tutta Italia, di cui 5.000 solo nel Comune di Roma) su cui pende la spada di Damocle del licenziamento a giugno e che, organizzate con l’USB, hanno lottato duramente in tanti territori affinché il Governo ascoltasse le loro richieste e intervenisse per risolvere il problema una volta per tutte.

L’USB Pubblico Impiego esprime dunque soddisfazione nel vedere che è stato mantenuto l’impegno assunto con le precarie e con l’USB dal Ministro Madia il 13 maggio scorso, giorno dell’occupazione della Basilica di Sant’Andrea della Valle a Roma.

Ora si attende di leggere e valutare con attenzione il testo del decreto, approvato salvo intese,  per valutare se le richieste dell’USB, volte alla stabilizzazione di tutte le precarie, siano state adeguatamente comprese ed accolte. In caso contrario, l’USB è pronta a suggerire le necessarie modifiche ed eventualmente a riattivare le necessarie iniziative di lotta.

Dalle proteste sulle impalcature allo sciopero; dai presidi sotto Palazzo Vidoni, all’occupazione di Sant’Andrea Della Valle, le lavoratrici insieme all’USB hanno ampiamente dimostrato che la loro determinazione è, e continuerà ad essere, inarrestabile.

Verrà dunque accettato come esaustivo unicamente un intervento che salvaguardi il futuro occupazionale di tutti e di tutte: nessuna precaria e nessun precario  dovrà essere messo alla porta dopo aver per anni reso possibile il mantenimento del servizio pubblico e del suo livello qualitativo.

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