Slang USB: quello dei riders è lavoro subordinato. Di Maio non si inginocchi alle multinazionali della distribuzione
Non c’è molto da girarci intorno, quello dei fattorini di Foodora, come di Deliveroo, di Glovo e di JustEat è lavoro subordinato così come definito dall’art.2094 del Codice Civile che recita: “chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore”.
Le considerazioni della dirigenza di Foodora riguardo all’uso dei contratti co.co.co. è in realtà una esplicita ammissione di colpa poiché il lavoro dei fattorini non presenta alcun elemento di autonomia, che è caratteristica essenziale per derogare al carattere subordinato della loro condizione (a meno di non voler considerare la scelta di un percorso stradale invece di un altro fattore che attesti l’autonomia del lavoratore!).
Tutelare i fattorini, ministro Di Maio, significa oggi innanzitutto riconoscere la loro qualità di lavoratori dipendenti, peraltro costretti ad operare in una condizione ad alto rischio per la propria salute. Perché il lavoro dei fattorini è molto rischioso, visto l’altissimo numero di incidenti mortali che ogni anno insanguinano le nostre strade.
Come si possa conciliare la gig economy con la tutela di questi lavoratori è un problema che si può risolvere intaccando i profitti di queste aziende. In caso contrario, c’è il forte rischio che questi lavori diventino l’ennesimo grimaldello per smantellare i diritti del lavoro nel nostro paese.
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