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Agecontrol, mancano le risorse: stop ai controlli sui prodotti agroalimentari

Il 29 ottobre si sono riuniti in assemblea le lavoratrici e i lavoratori di Agecontrol, per discutere della preoccupante situazione determinata dalla mancata erogazione del finanziamento da parte della società controllante AGEA. La negazione del contributo previsto nel bilancio dello Stato ed approvato – con il programma di attività – da parte di Agea lo scorso luglio, sembra perseguire l’obiettivo dell’immediato blocco delle attività di controllo da parte di Agecontrol, operazione che di fatto causa la fattispecie dell’interruzione di pubblico servizio per le attività disciplinate dalla legge n. 71/2005, che prevede: “l’AGEA è l’autorità nazionale responsabile delle misure necessarie per assicurare l’osservanza delle nome comunitarie relative ai controlli di conformità o alle norme di commercializzazione nel settore degli ortofrutticoli avvalendosi dell’Agecontrol”.

L’Assemblea ha evidenziato il danno sociale ed economico derivante  dalla mancata erogazione del contributo, di seguito sintetizzato:
– il blocco delle attività dell’Agecontrol relative alle importazioni e alle esportazioni dei prodotti ortofrutticoli freschi, che avrà come conseguenza il mancato rilascio dei certificati prodromici alle attività doganali, creando problemi seri al mercato ortofrutticolo nazionale, a danno soprattutto dei consumatori e degli operatori del settore;

– il blocco dei controlli per gli aiuti agli indigenti, del Fondo nazionale e comunitario, avrà come conseguenza la sospensione dei controlli qualitativi e quantitativi su tutte le forniture in corso; le ditte aggiudicatarie vedrebbero venir meno il pagamento delle forniture da parte di Agea perché la stessa non avrebbe – da parte di Agecontrol – lo stato di avanzamento dei lavori e non potrebbe procedere al pagamento per milioni di euro;

– l’interruzione dei controlli relativi a quelli di primo e secondo livello, quelli ex post, il Fep ed il Feamp, produrrà ulteriori correzioni finanziarie da parte della Comunità europea che andranno a gravare sul bilancio dello Stato;

– il blocco dei controlli sui Centri di Assistenza Agricola (CAA) produrrà, l’impossibilità per questi di procedere, in caso di avvenuto controllo con esito negativo, alla “correttiva”, con la conseguenza che non potranno “sanare”, entro i 30 giorni successivi al primo controllo, le anomalie riscontrate in corso di “prima verifica”.

L’assemblea ha quindi deciso di valutare sin dalle prossime settimane tutte le iniziative che si riterranno necessarie per tutelare lavoratori e consumatori.
Nel sottolineare come quanto sta accadendo metta in difficoltà il settore agroalimentare, fiore all’occhiello dell’economia del nostro paese, l’USB – Lavoro privato ritiene necessario dare la più ampia informazione sul tema, perché siano chiare le responsabilità determinate dalla mancata erogazione di risorse pubbliche.

L’USB – Lavoro privato chiede al ministro Centinaio immediate risposte, nelle more dell’adozione della Riforma  consequenziale all’entrata in vigore del D.Lgs. n. 74/2018 (c.d. riforma di Agea)

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