II prossimo venerdi 18 giugno si va conformando come una importante giornata di mobilitazione di lavoratori e lavoratrici nei settori strategici dell’economia capitalista del XXI Secolo.
Sindacati conflittuali come Usb, Si Cobas, Adl Cobas, Cub hanno convocato per venerdi uno sciopero generale nazionale nella logistica, mentre Usb e Cub hanno proclamato lo sciopero nel trasporto aereo. Lunedi hanno invece scioperato i portuali con l’Usb aggiungendo al senso della mobilitazione operaia un pezzo rilevante in un altro settore strategico.
Nel primo caso si tratta della circolazione delle merci oggi diventata centrale nella catena del valore, nel secondo della circolazione di persone, intercettazione dei flussi turistici e circolazione delle merci, sulla quale è in corso non solo lo smantellamento di una azienda strategica come Alitalia ma anche un processo di concentrazione monopolistica a livello europeo.
Nella logistica eventi recenti come l’aggressione di squadristi pagati dall’azienda contro un picchetto di lavoratori licenziati dalla multinazionali statunitense FedEx, diverse inchieste della magistratura sul carattere criminoso del sistema degli appalti e sull’evasione contributiva e fiscale delle aziende madri del settore, hanno svelato un vero e proprio verminaio che si regge su retribuzioni vergognose e lo sfruttamento intensivo dei lavoratori approfittando anche del fatto che in larga parte sono immigrati.
Nel trasporto aereo la decisione dell’Unione Europea e di un governo ad essa servile come quello Draghi, sta portando alla liquidazione della compagnia di bandiera e alla sua trasformazione in una compagnia di navette aeree al servizio soprattutto di Lufthansa e Air France, con un costo sociale altissimo che prevede 5.500 licenziamenti ed esuberi.
Di questa rilevanza strategica e di classe della mobilitazione dei lavoratori nella logistica, porti e trasporto aereo si sono resi ben conto gli apparati dello Stato e il padronato, i quali hanno incaricato la Commissione di Garanzia sugli scioperi di introdurre ulteriori e pesanti limitazioni al diritto di sciopero in questi settori.
In secondo luogo, sullo sciopero generale nazionale del 18 giugno, le organizzazioni sindacali di base sembrano aver trovato un terreno di convergenza decisivo di fronte alla brutalità dell’attacco padronale e governativo al lavoro e al salario.
Nell’editoriale del nostro giornale proviamo a sviluppare su questo un ragionamento che ci sembra importante.
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