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GKN. Arrivate le lettere di licenziamento. “Scomparso” l’incontro sulla reindustrializzazione

Nella notte tra martedi e mercoledi è scomparso l’incontro previsto mercoledi mattina per comunicare maggiori informazioni agli operai della GKN sulle lettere di licenziamento arrivate e sul piano di reindustrializzazione.

“Con grosso nostro stupore – si fa per dire – l’incontro fissato stamattina dove dovevamo ricevere le informazioni sul piano di reindustrializzazione è saltato nella notte. Senza che noi sapessimo nulla e senza spiegarci il perché” scrive il Collettivo di fabbrica.

L’avvocato dell’azienda solo qualche giorno fa aveva dichiarato che: “Nessuno ha licenziato 430 persone e nessuno in questo momento ha voglia di licenziarle”, ma le lettere di licenziamento invece sono arrivate.

L’azienda ha così deciso di riavviare la seconda procedura di licenziamento, visto che la prima era stata bocciata lo scorso settembre dal tribunale di Firenze.

L’azienda spiega di aver manifestato in più occasioni al sindacato, “che a breve sarà nostro esclusivo interlocutore nell’ambito delle regole della procedura, che è nostra intenzione portare avanti il processo di industrializzazione, e crediamo sia ora la nostra migliore soluzione per minimizzare l’impatto sociale della decisione di chiudere l’impianto”.

A ottobre all’incontro al ministero dello Sviluppo Economico, la viceministra Alessandra Todde aveva parlato di ”grande passo”, confermando ”l’impegno a trovare una soluzione della vertenza”.

Dopo quella riunione l’azienda sembrava intenzionata a non avviare una nuova procedura di licenziamento, mentre i sindacati chiedevano anche il ritiro della messa in liquidazione. Tutte ipotesi che adesso si sgretolano.

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Il giorno dopo…

GKN, USB: si apre uno spiraglio per la reindustrializzazione, ma occorrono cautela e garanzie

Il tavolo ministeriale odierno sulla vertenza GKN ha visto la partecipazione dell’imprenditore Francesco Borgomeo, che in qualità di advisor individuato dall’azienda ha illustrato le sue intenzioni, che sono quelle di rilevare l’azienda e traghettare verso potenziali investitori lo stabilimento, attivando un percorso di riconversione industriale su cui è stata data indicazione che ad oggi esistono già due manifestazioni di interesse legate al settore Farmaceutico e delle Energie Rinnovabili, offerte che a dire dell’advisor e dell’azienda dovrebbero garantire l’occupazione e la continuità produttiva anche grazie ad un sostegno di Invitalia, una volta individuato il soggetto finale subentrante.

Ultimo elemento di novità è la dichiarazione che l’azienda è pronta a sospendere la procedura di licenziamento fino alla conclusione della negoziazione con l’advisor per la cessione delle quote societarie.

La nostra organizzazione sindacale, a differenza dei giudizi positivi espressi da enti locali (presenti Comune e Regione Toscana), ha espresso una posizione decisamente più tiepida in merito all’indicazione di questo percorso, su cui servono cautela e maggiori garanzie.

Infatti, ad oggi questo traghettamento avverrebbe con un passaggio intermedio (quello dell’advisor) privo di garanzia industriali e dove la GKN scomparirebbe assieme alle sue responsabilità: il “pacco completo” sarebbe consegnato nelle mani dell’advisor, delle istituzioni e dei sindacati.

USB non ritiene di dover ancora discutere degli strumenti con cui gestire l’occupazione, come se fosse già data per scontata la riuscita di questa operazione. Il fatto che oggi questa CIG potrebbe chiamarsi “per transizione” a noi poco cambia. Prima di toccare i lavoratori, vogliamo delle certezze.

Serve prima avere la definizione del quadro degli impegni, vogliamo capire il progetto e veder determinata l’assunzione delle responsabilità di istituzioni e di tutti i soggetti presenti al tavolo finalizzata a garantire totalmente l’occupazione dello stabilimento di campi bisenzio, anche sull’indotto.

 

 

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