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Sicurezza sul lavoro, il tavolo governo-parti sociali gioca al rinvio

USB rilancia l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e la fine dei PCTO

Un parterre de roi ha presenziato oggi al Tavolo su Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro, tenuto a Roma proprio mentre dalla Campania arrivava la notizia della morte del 22enne Antonio Golino, schiacciato da un bancale a Caivano, ventunesima vittima dell’anno appena iniziato.

Ad accompagnare la ministra del Lavoro Calderone, quelli della Funzione Pubblica Zangrillo e della Istruzione Valditara.

Tutti i ministri presenti e pure Cgil Cisl Uil e Confindustria si sono detti contriti per il livello che ha raggiunto la macabra contabilità degli omicidi e degli infortuni sui luoghi di lavoro e anche di quelli avvenuti in alternanza scuola lavoro (PCTO), contro i quali hanno coraggiosamente manifestato gli studenti di OSA sotto le finestre dell’incontro.

Sulle cose da fare, però, tutto rinviato a futuri tavoli tecnici e specifici – il primo dei quali è fissato per il 26 gennaio – in cui si affronteranno le proposte di governo e parti sociali. Quello che emerge con chiarezza è che Tutto si gioca sulla formazione e sugli incentivi alle imprese per adeguare gli strumenti di sicurezza, che sembra essere l’unico strumento che si può realisticamente mettere in campo.

Si passa comunque dalla proposta di allargare l’alternanza scuola lavoro anche agli studenti disabili, all’affermazione del ministro Zangrillo che la questione della sicurezza è un “tema culturale”.

USB ha non solo presentato alcune proposte molto concrete e facilmente realizzabili attraverso l’articolato documento allegato, ma nel suo intervento al tavolo ha ribadito che la questione è legata strettamente allo sfruttamento, al modo di produzione capitalistico e che solo un cambio di paradigma e di sistema può realisticamente abbattere concretamente morti e incidenti sul lavoro.

Secondo USB, che ha sostenuto la presenza dei giovani studenti davanti al Ministero, l’alternanza scuola lavoro va eliminata completamente e i ragazzi devono stare a scuola a ricevere la formazione e l’istruzione necessaria al proprio futuro.

In conclusione dell’intervento, a chi addirittura proponeva forme di depenalizzazione, il rappresentante USB ha riproposto con forza la necessità di introdurre il reato di omicidio sul lavoro e a tal proposito ha rinnovato al Governo la richiesta di fare propria la proposta di legge già presentata in Parlamento nella scorsa legislatura.

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