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La Bce si prende anche la sorveglianza bancaria

Con il documento reso noto ieri dalla Commissione Ue questo passaggio prende forma. E’ da sottolineare, ma gli articoli che vi proponiamo non lo fanno abbastanza, che il “sistema del credito” – per storia europea comune, anche se con molte diversità nazionali – è sempre stato “parallelo” al potere politico, sia a livello nazionale che locale.
La centralizzazione proposta, nelle forme e nel metodo, punta invece a strappare “alla politica” questo potente strumento di governo, sottogoverno, “stimolo all’economia” o “intervento pubblico sull’economia”. Un passo deciso, dunque, in direzione della blindatura inappellabile delle scelte politico-economiche decise nell’astronave della “borghesia multinazionale”.
Incredibilmente, ma comprensibilmente (nella “logica di cartello” che predomina a un determinato livello della concentrazione del capitale), questa sorveglianza unificata ridurrà la competitività tra sistemi bancari “nazionali”. La “molla” che viene indicata come la ragione prima dello “sviluppo” o della “crescita” viene invece staccata nel caso del sistema bancario.

Beda Romano – Il Sole 24 Ore

BRUXELLES – È un documento di 33 pagine, composto da 28 articoli, il progetto di regolamento con il quale la Commissione vuole proporre il trasferimento della sorveglianza bancaria dagli Stati membri alla Banca centrale europea. Preparato durante l’estate, la proposta – ancora oggetto di discussione nell’esecutivo comunitario in vista della presentazione il 12 settembre – dà tra le altre cose alla Bce il potere di concedere o ritirare la licenza bancaria nei Paesi membri della zona euro.
Il documento, che prevede l’entrata in vigore della riforma il 1° gennaio 2013, stabilisce che dopo un periodo transitorio e quindi dal 1° gennaio 2014 la Bce abbia poteri di vigilanza su tutte le circa 6.000 banche della zona euro “indipendentemente dal loro modello di business e dalla loro taglia”. La Commissione precisa che “la Bce sarà competente esclusivamente per tutti i compiti chiave di sorveglianza bancaria che sono indispensabili per individuare i rischi alla vita di una banca”.

Tutti gli altri compiti di vigilanza, si legge nell’introduzione al progetto di regolamento preparato dal commissario al mercato unico Michel Barnier, rimarranno nelle mani delle autorità nazionali. “Per l’esecuzione dei compiti, la Bce può chiedere l’assistenza delle autorità nazionali di sorveglianza, in particolare per la preparazione e l’adozione delle decisioni”. In questo ambito, le autorità nazionali competenti dovranno seguire le istruzioni dell’istituto monetario francofortese.
Secondo la proposta, datata 6 settembre 2012, tra i doveri degli stati membri rimarranno i compiti di “verifica quotidiana delle istituzioni creditizie”. Il testo legislativo stabilisce comunque che “la Bce eseguirà il suo compito nel contesto di un meccanismo di vigilanza unico che comprenderà la Bce e le autorità nazionali competenti”.

L’articolo 4 del progetto di regolamento elenca precisamente i compiti della Bce: tra le altre cose, la norma prevede la concessione e il ritiro della licenza bancaria; la valutazione delle acquisizioni e delle vendite di holdings da parte di istituzioni finanziarie; l’eventuale imposizione di cuscinetti ulteriori di capitale alle banche in difficoltà; e l’assistenza alla Commissione nel caso di ricapitalizzazioni bancarie effettuate attraverso il meccanismo europeo di stabilità Esm.

Francoforte potrà dare e revocare le licenze

Francesco Piccioni – il Manifesto

È stata resa nota ieri la proposta della Commissione Ue sulla sorveglianza bancaria. Un’altra «cessione di sovranità nazionale» molto delicato, perché coinvolge direttamente i sistemi bancari nazionali e gli interessi costituiti su quella base. Il paese che avanzava più problemi di «limitazione» per l’istituzione centrale – naturalmente la Bce – è stato ancora una volta la Germania. Preoccupata soprattutto di mantenere l’intangibilità della sue banche regionali – Landesbanken – che come dappertutto sono legate a filo doppio con interessi politici e imprenditoriali locali. Lo schema proposto è dunque un compromesso. Ma che sposta in modo radicale e inequivocabile il baricentro verso la Bce. Sarà questa infatti ad avere il potere di concedere e revocare la licenza bancaria in tutta Europa. E sarà sempre la Bce ad avere compiti di vigilanza su tutte le 6.000 banche della Ue, Il compromesso sta nella clausola per cui questo potere verrà esercitato «esclusivamente per tutti i compiti chiave di sorveglianza indispensabili per individuare i rischi». Al resto ci penseranno le autorità nazionali.
Il 12 verrà presentata ufficialmente e due giorni dopo ne discuteranno i ministri finanziari. La posta in gioco è evidente: o si riesce a fare l’«unione bancaria», creando un sistema collettivo di garanzia dei depositi e un modo si risoluzione dei casi critici, oppure si resta nella situazione attuale, con sistemi «nazionali» differenti anche rispetto agli standard di valutazione dei rischi. Nella bozza è previsto un calendario differenziato, con l’andata a regime effettivo dal 1 gennaio 2014.
La creazione di un «unico supervisore», che applica un unico metodo di valutazione, creando standard unitari, è considerata fondamentale («un prerequisito») per assicurare la stabilità dell’euro. E questo li capisce facilmente. Ma i cultori della materia lo considerano anche «un modo efficace per evitare una competizione tra paesi e sistemi bancari». Curioso. Tutti i giorni, a tutte le ore, ci ammorbano con la retorica della «competitività» portatrice di ogni bene… E invece per i sistemi bancari – ma solo per loro – è un danno? Curioso…

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1 Commento


  • almanzor

    ” E invece per i sistemi bancari – ma solo per loro – è un danno? Curioso… ”

    Non è curioso: che la concorrenza bancaria possa confliggere con la stabilità i capitalisti più ‘sistemici’ (e i loro gabinetti governativi più avvertiti) lo hanno capito da più di un secolo (da quando le Banche Centrali sono diventate ‘moderne’).

    E’ solo che l’hp dei mercati efficienti e la liberalizzazione dei movimenti di capitale ha fatto prendere, sia ai vecchi che ai nuovi arrivati una bella sbronza negli ultimi 3 decenni.

    Riusciranno i nostri ‘eroi’ a far rientrare il genio che così ben li ha serviti nella bottiglia? Nessuno di loro rischia la miseria, es claro, ma ‘a livello di sistema’ (i.e.: di domino politico) …

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