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I costi a perdere delle Olimpiadi. Parigi non fa eccezione

Fece bene la sindaca Raggi a non candidare Roma per le Olimpiadi? I fatti dicono di si. Non solo. I fatti lo confermano anche nel caso delle Olimpiadi di Parigi. I benefici di questi grandi eventi vanno a finire nelle tasche di un numero ristretto di persone mentre costi e debiti in crescita rispetto alle previsioni finiscono a carico dei bilanci dello Stato, del Comune ospitante e dell’intera collettività attraverso i prezzi che schizzano verso l’alto.

Nel caso di Parigi, e parliamo del 2017 lo stesso anno in cui Roma rispose “picche”, veniva ipotizzato un budget di 6,8 miliardi che già oggi è schizzato quasi a 9 miliardi e dovrebbe salire ancora. Secondo quanto riporta il quotidiano Italia Oggi, la società di consulenza Asterès, prevede un esborso di 11,8 miliardi.

I fondi pubblici, dai 2 miliardi e mezzo preventivati, secondo alcune strime potrebbero raddoppiare ma non si saprà prima dell’autunno del 2025.
Sempre secondo la società di consulenza il costo dell’ organizzazione delle Olimpiadi di Parigi sarebbe più basso rispetto alle edizioni passate, se si escludono Seul 1988, Atlanta 1996 e Sydney 2000. 

In uno studio condotto sulle edizioni passate dal 1988 ad oggi, la forchetta più ampia tra costi previsti e finali si è riscontrata nell’edizione di Pechino nel 2008: con una previsione di 2,6 miliardi, si finì per spenderne 32. Un altro esempio sono le Olimpiadi invernali di Sochi, costate all’incirca 20 miliardi.

Quasi tutti gli studi sono concordi con il dire che i benefici economici delle Olimpiadi a breve termine sono esigui. Uno studio pubblicato dalla società finanziaria giapponese Nomura, afferma che nel breve periodo l’effetto più probabile sarà un aumento dell’inflazione di alberghi, ristoranti e taxi, soprattutto a Parigi. Basti pensare che il gruppo di consumatori francese Ufc-Que Choisir ha intervistato 80 albergatori riscontrando che una camera doppia costerà, in media, 1.033 euro, rispetto ai 317 euro delle settimane precedenti all’inizio dei giochi.

Secondo Nomura, Parigi vedrà aumentare temporaneamente anche le tariffe degli autobus (+100%) e della metropolitana (+85%) dal 20 luglio al 9 settembre, escludendo i titolari di abbonamenti. L’aumento stimato dell’inflazione dei servizi è di circa 20 punti base, ma è destinato a riassorbirsi con la normalizzazione dei prezzi.

L’ultimo studio effettuato dal Centro di diritto ed economia dello sport (Cdes) su diretta commissione del Cio ha calcolato impatto del turismo nella fase successiva ai giochi (2025-2034), in particolare nella zona di Île-de-France con cifre comprese tra i 201 milioni e gli 1.2 miliardi di euro.

Italia Oggi cita poi le valutazioni di Andrew Zimbalist, uno dei massimi esperti del settore e autore di “Circus Maximus: The Economic Gamble Behind Hosting the Olympics and the World Cup”. Secondo lo studioso solo in sette casi i giochi Olimpici hanno avuto un modesto impatto positivo sull’attività economica o sull’occupazione nel breve termine, comunque in misura largamente inferiore alle previsioni; in sedici casi, non è stato riscontrato alcun effetto statisticamente significativo; in tre casi, addirittura, l’impatto è stato negativo. 

Per far fronte a questa realtà, nel corso degli anni il Cio ha cambiato la sua politica per favorire progetti più sostenibili. Ma occorre sapere che questo cambiamento di rotta è dovuto anche al calo delle candidature delle varie città per ospitare i giochi e alla diffusa avversione che in molti casi si è riscontrata nell’opinione pubblica. Infine, e non certo per importanza, restano poi le ombre “politiche” su queste Olimpiadi che hanno escluso la Russia ma non Israele dalla partecipazione, piegandosi ancora una volta ad un ormai insopportabile doppio standard in materia di crimini di guerra e diritti umani.

Tutto questo pesa e peserà maledettamente anche sul prossimo appuntamento: le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.

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