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Bologna: blitz al Career Day contro Expo e Jobs Act

Oggi con il percorso di “Io non lavoro gratis” siamo andati a fare una visita al Career Day, per ribadire le ragioni di una protesta che già l’anno scorso avevamo portato contro questa messa in scena tutta ideologica, una vetrina in cui il mondo dell’impresa e dell’università cercano argomentazioni per farci il lavaggio del cervello, con l’intento di farci passare per buoni i ricatti di un mercato del lavoro sempre più precario.
Qui di seguito le motivazioni che abbiamo spiegato ai tant* che hanno voluto ascoltarci.

Campagna Noi Restiamo – Bologna

LE VOSTRE PROMESSE SONO SOLO ILLUSIONI!

Oggi siamo venuti a contestare il Career Day promosso dall’Unibo in collaborazione con le maggiori etichette dello sfruttamento italiano per ribadire ancora una volta che siamo consapevoli che le promesse fatte sono mere illusioni.
Vorrebbero veramente farci credere che lavorare, senza essere pagati, per grandi opere può servire alla nostra formazione personale? Che il curriculum è più importante della nostra integrità?
Dicono che siamo in periodo di crisi, e di fronte a un tasso di disoccupazione giovanile mai raggiunto prima, il 43%, la soluzione proposta sono contratti di lavoro gratuito e condizioni di lavoro che non ci valorizzano né ora né in una prospettiva futura.
È proprio a partire dall’università che vediamo come la logica della quantità invece della qualità, della mercificazione dei nostri bisogni, considerati solo fonte di profitto è la regola e non l’eccezione.
Dai tirocini gratuiti alle migliaia di “volontari” che sosterranno il mega evento della speculazione EXPO o F.I.CO a Bologna, la logica è sempre la stessa: rinuncia ad ogni aspettativa e sii grato di lasciarti sfruttare.
Siamo entrati con delle magliette “‪#‎iononlavorogratis‬ perché la schiavitù è finita da un pezzo”, “#iononlavorogratis perché il lavoro si paga”, “#iononlavorogratis perché cibo e affitto si pagano” e altre e abbiamo appeso uno striscione “#iononlavorogratis per EXPO”; l’interesse e gli applausi di studenti e studentesse dimostra come non si è più disposti ad accettare ricatti e si cercano anzi modi per interromperli.
Siamo venuti qua per dire che non siamo i pezzi del loro puzzle costruito solo per il guadagno di pochi ma che vogliamo ricreare un disegno in cui siamo protagonisti e non precari e precarie sfruttati.

#iononlavorogratis

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