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Semplificare… la vita alle imprese

 

 

Meno controlli per le aziende
Francesco Piccioni

Il volto spiritato di Calderoli aleggia ogni volta che risuona la parola «semplificazioni». Certo, tra il medico leghista e i professori di prima fascia, la differenza c’è. Ma la filosofia è la stessa. E si può riassumere facilmente: tutto quel che facilita la vita dell’azienda va bene. Il ruolo dello stato nell’economia è insomma quello di un «autorizzatore automatico», che restringe al minimo (come tempi e invasività) i controlli.
Quasi tutte le norma approvate nel consiglio dei ministri di ieri ricalcano alla lettera questa impostazione, a partire dalle misure che pure dovrebbero servire a tutelare l’ambiente: tutte le autorizzazioni oggi necessarie per le imprese saranno ridotte a una, con un solo ufficio. Anche per quel che riguarda i «materiali» da buttare in mare; e persino annullando la tracciabilità col Sistri per l’ammasso temporaneo dei rifiuti «prodotti in loco». Semplificazioni anche per i rigassificatori e le piattaforme petrolifere o gasiere in mare (competenza affidata alle regioni). Autorizzazioni più semplici anche per l’ingrandimento dei depositi di prodotti petroliferi o il riciclo di raffinerie dismesse. Le delucidazioni su una materia così «fragile» sono rinviate a un regolamento da scrivere entro sei mesi. Drastica anche la riduzione dell’efficacia delle sanzioni per «infrazioni» che ora comportano l’esclusione dagli appalti pubblici: la condanna a un anno sarà il «massimo della pena», con un ampio ventaglio di opzioni minori. Una «banca degli appalti pubblici», infine, dovrebbe evitare la fastidiosa duplicazione dei documenti da presentare (resta naturalmente la domanda su chi mai dovrà certificare eventuali mutamenti sostanziali nella credibilità dell’impresa, se la stessa documentazione resta valida per anni).
Anche l’automobile sarà facilitata. Il «bollino blu» diventa biennale – come anche il controllo del tachigrafo dei tir – e in pratica coinciderà con la revisione. Il box sarà vendibile separatamente dall’appartamento, ecc. E anche i tir, che diamine, perché mai dovrebbero rispettare dei giorni di fermo nella circolazione? Camminino sempre, siamo o non siamo liberi? E anche i «padroncini» non dovranno più sostenere alcun esame. Basta un titolo di studio (avrà «valore legale» solo in questo caso?).
Una «cabina di regia» (ancora?!) si occuperà della diffusione della «banda larga», di più, dell’«agenda digitale», tramite la diffusione delle cloud e dell’opendata nella pubblica amministrazione. Il caso Della Valle-Colosseo ha infine consigliato di mettere a punto norme specifiche per la sponsorizzazione dei monumenti in cambio di un restauro. Soprattutto, si «liberalizza» la possibilità di togliere la qualifica di «bene di interesse culturale» a un immobile pubblico; che a quel punto potrà essere agevolmente messo sul mercato, in modo da moltiplicare le occasioni per fare plusvalenze da 18 milioni in una mattinata.
Il credito d’imposta per facilitare le assunzioni al Sud viene prolungato di un anno. Il pane fresco la domenica diventa quasi obbligatorio – se si vuol restare «sul mercato» – tramite la cancellazione dei vincoli di chiusura domenicale e festiva.
Ma il vero tributo arriva con i «controlli delle imprese». Gli uffici pubblici dovranno mettere sui loro siti obiettivi e modalità di svolgimento dei controlli stessi, che saranno anche ridotti di numero «evitando duplicazioni» e «intralci all’attività». A parte il controllo degli scontrini, insomma, per il resto si chiuderanno molti occhi.
Al contrario, saranno aumentati i controlli sulle prestazioni previdenziali, in modo da ridurre al minimo il rischio che quei furbastri dei vecchietti (e soprattutto le vedove) possano usufruire di due agevolazioni. Riesumata persino la «social card» (50 milioni di fondo per tutta Italia!), che viene se non altro affidata ai comuni.
Il resto è roba che si poteva già fare quasi venti anni fa, come la documentazione on line per i cittadini (ricordiamo l’ottimo lavoro dell’Aipa sotto la direzione di Guido Maria Rey, per esempio), o la scadenza dei documenti di identità nel giorno del compleanno (per facilitare il rinnovo). «Farla facile» per le aziende e difficilissima per chi sta sotto, insomma, dovrebbe «favorire la crescita».

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