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La cantante israeliana Noa contestata a Napoli

Ieri sera, 6 Giugno, più di un centinaio di attivisti hanno realizzato un presidio all’esterno del Teatro San Carlo di Napoli per contestare la presenza della cantante israeliana Noa, che si è esibita nell’ambito del Napoli Teatro Festival. Gli attivisti, fra cui studenti, lavoratori e artisti riuniti nella sigla “Napoli per la Palestina” hanno contestato la scelta di quest’anno del Teatro Festival di dedicare uno spazio particolare ad artisti israeliani, fra cui appunto Noa, che non hanno mai preso posizione contro le politiche di apartheid e occupazione del governo israeliano. Anzi, proprio la cantante che si dà arie progressiste con le sue parole legittimò l’offensiva militare che durante l’operazione Piombo fuso a cavallo tra il 2008 e 2009 causò la morte di 1440 palestinesi.
Con slogan, striscioni e bandiere palestinesi i manifestanti hanno sottolineato come, da sempre, certi intellettuali, artisti, enti ed istituzioni siano implicati nel processo di costruzione e di accurata propaganda di un’immagine dello stato d’Israele come di una democrazia modello, pluralista, accogliente e  tollerante. Al contrario, agli israeliani e agli ebrei che realmente mettono in discussione l’occupazione dei Territori Palestinesi, le politiche razziste e di apartheid dello Stato d’Israele, non viene dato spazio e, anzi, subiscono un vero e proprio linciaggio mediatico e la negazione di opportunità lavorative
“Anche ieri si è provato a far tacere il presidio, ad impedire che qualche voce di dissenso per una indegna passerella nella nostra città potesse levarsi” affermano i promotori della iniziativa. “Un atteggiamento delle forze dell’ordine a dir poco spropositato e violento nell’impedire anche solo un volantinaggio pena placcaggio e identificazione immediata, come avvenuto per chi ha ‘osato'”.
La contestazione di ieri è inserita in una serie di eventi in programma in questi giorni in città, il “Napoli Stay Human Festival”, un contro-festival che ha lo scopo di dare voce a chi invece sostiene le ragioni della popolazione palestinese. Numerosi artisti, cantanti e intellettuali daranno il proprio contributo. Il 17 giugno è già previsto uno spettacolo a cui parteciperanno, tra gli altri, Moni Ovadia e Daniele Sepe, il cui ricavato sarà destinato a sostenere il progetto “Dima” impegnato nella costruzione di un asilo nella Striscia di Gaza.

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