Menu

Roma. Protesta contro i tagli, arrestato

 

Non basta definirsi ‘non violenti e pacifisti’, ed essere attivisti di una Ong – il Cesv – che con la galassia degli “antagonisti” mai ha avuto a che fare, per schivare i colpi di una repressione-persecuzione sempre più onnipresente e capillare.
Ieri mattina Claudio Tosi, uno dei responsabili del Centro servizi volontariato del Lazio e animatore del Roma Social Pride, e ‘pericolosissimo’ e ‘scalmanato’ 54enne, è stato fermato e trascinato di peso fuori dall’auditorium con la peregrina ridicola accusa di essere armato di una fionda (una fionda???) mentre era intento a diffondere dei volantini contro i tagli del governo al welfare e la cosiddetta “riforma Fornero”. Il disgraziato attivista, che ingenuamente pensava di poter esercitare il proprio diritto a esprimere le proprie idee a ridosso e addirittura all’interno della ‘zona rossa’ realizzata dalle forze di sicurezza a Viale Manzoni, è stato addirittura accusato di ‘violenza’ e ‘resistenza a pubblico ufficiale’, e oggi verrà processato per direttissima. Quanto è efficiente il sistema giudiziario italiano, si vede che governano i tecnici!

A protestare contro la repressione, stavolta, non sono né i centri sociali né i sindacati di base né gli anarco-insurrezionalisti e tantomeno i black bloc. Ma la Cnca, cioè il Coordinamento Nazionale delle Comunità d’Accoglienza. Il suo portavoce, don Zappolini, denuncia: “Tosi insieme a un altro operatore, Stefano Regio, era stato fermato ieri (martedì, ndr) per il solo fatto di distribuire un dossier sulle politiche sociali del Comune di Roma davanti alla sede degli Stati Generali del Sociale e della Famiglia organizzati dall’amministrazione capitolina. Oggi Tosi si é ripresentato presso la sede della manifestazione, con l’accredito di una testata. E’ stato fatto entrare, il suo zainetto é stato controllato. Cinque minuti dopo é stato arrestato con l’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Si e’ anche inventata una fantomatica fionda evidentemente sfuggita nella perquisizione precedente, in realtà un pezzetto di legno usato nel laboratorio di falegnameria che Tosi tiene regolarmente. Vorremmo ricordare a tutti che siamo ancora in una democrazia, non nel Cile di Pinochet. Queste cose non si possono fare”. Aggiunge don Zappolini: “Constatiamo con sgomento che a Roma, dopo aver massacrato le politiche sociali, ci si abbassa fino al punto di criminalizzare il dissenso, colpendo oltretutto un operatore noto a tutti come particolarmente mite e pacifico. Noi del Cnca non ci stiamo e continueremo a far sentire la nostra voce critica nei confronti dell’amministrazione capitolina”. Sante parole, che dovrebbero valere ogni qual volta un attivista sociale, un militante politico, un delegato sindacale viene arrestato con accuse peregrine, infondate e artefatte, il che in questo paese accade sempre più spesso.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

1 Commento


  • michele

    Ma …vergognatevi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *