L’ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, Franco Fiorito, si è autosospeso dal partito. Lo ha reso noto il coordinatore regionale Vincenzo Piso (ex militante e dirigente di “Terza Posizione”, negli anni ’70) al termine di una riunione a via dell’Umiltà. Fiorito è indagato dalla Procura di Roma con l’ipotesi di reato di peculato.
Sotto indagine la sua gestione dei fondi del gruppo consiliare del Pdl. La decisione di Fiorito è arrivata questa mattina ed è stata resa nota al termine di una riunione nella sede nazionale del Pdl a via dell’Umiltà. La riunione era iniziata ieri mattina alle 9 e si era protratta per tutta la giornata, per poi essere riaggiornata a stamattina.
D’altro canto non era possibile nessun’altra scelta visto che gli uomini della Guardia di finanza stanno effettuando perquisizioni, oltre che presso gli uffici del Pdl del consiglio regionale del Lazio, anche nell’abitazione e nell’ ufficio privato di Fiorito. Che ha nominato come suo difensore l’avvocato Carlo Taormina.
Il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza,su mandato della Procura di Roma, sta cercando documentazioni in relazione all’inchiesta sulla gestione dei fondi del Pdl che vede indagato per peculato l’ex capogruppo Franco Fiorito. Sarebbero infatti spariti una quantità imprecisata di fondi, stornati con 109 bonifici. I pubblici ministeri si stanno concentrando appunto su questi movimenti, che Fiorito avrebbe effettuato dalle casse del partito verso cinque suoi conti correnti in Italia e all’estero.
La sospensione di “Er Batman” è arrivata dopo un lungo braccio di ferro (oltre 12 ore di riunione) interno al Pdl regionale. Ad un certo punto, infatti, era stato diffuso anche un “contro-dossier” che mette in luce i conti spese dei singoli consiglieri regionali del gruppo, tra i quali alcuni che potrebbero sembrare non direttamente riconducibili all’attività politica. Una guerra aperta, dunque, che coinvolge oggi l’intera compagine pidiellina della Regione Lazio. E che li dipinge una congrega di famelici accaparratori di soldi pubblici.
Alla riunione di ieri hanno partecipato, oltre a Polverini, Piso e Verdini, anche Maurizio Gasparri, Fabrizio Cicchitto, Alfredo Pallone e Antonio Tajani. Difficile dire a quale titolo, soprattutto il “commissario europeo” Tajani, che dovrebbe in teoria occuparsi di problemi di ben altro livello (anche economico, se è consentito farlo notare).
«Ora tutti aspettano quello che farà la Polverini». Alla Pisana non è un venerdì come tanti. «In genere qui il venerdì è quasi un deserto perchè non ci sono commissioni e non c’è aula oggi invece il parcheggio è pieno anche se i corridoi continuano ad essere vuoti. Evidentemente sono tutti barricati nei gruppi», dice un impiegato. Oggi è arrivata la Guardia di Finanza «e il segretario generale li ha accompagnati nell’ufficio di Fiorito», spiega l’impiegato. Di certo la visita ha creato agitazione negli uffici. «L’aria che si respira non è bella», dice una donna. «È venuta la Guardia di Finanza – conferma un altro -. Li abbiamo visti nei corridoi. C’è preoccupazione e di sicuro non si lavora serenamente», dice un altro impiegato. «Sono venuti a prendere le carte – continua – Ora tutti, ma soprattutto noi impiegati, aspettiamo quello che farà la Presidente».
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