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Articolo 18. Lettera aperta a Monti e Fornero

Ministra Fornero e Presidente Monti

la vostra ferocia non mi stupisce per niente, anzi mi chiedevo quando avreste proposto la cancellazione dello statuto dei lavoratori, quando ancora avreste chiesto la pelle della povera gente.

Sono una donna di 50 anni, licenziata prima della V/s riforma e che, adito il Giudice del lavoro, non è stata reintegrata. Alla data di oggi sono disoccupata, e diciamolo pure…povera. Non pago le bollette, il mutuo della casa e tra non molto io e mia figlia adolescente saremo per strada.

Il mio licenziamento è avvenuto per motivi discriminatori e prima della sospensione in tronco del rapporto di lavoro, i miei datori di lavoro, pluriinquisiti (per reati gravissimi , tra cui l’omicidio di un lavoratore) e interdetti da molte prefetture sparse per l’Italia, per infiltrazioni mafiose e camorristiche nelle aziende di cui sono i padroni, per mesi mi hanno letteralmente torturata, fino all’aggressione fisica al fine “convincermi” ad andare via “consensualmente”. Venivo cacciata regolarmente davanti a tutti i miei colleghi, con minacce, insulti ed urla, a turno, da ogni padrone/socio, (sono in molti e tutti fanno parte della stessa famiglia,un clan, insomma), mi convocavano continuamente nelle loro stanze per umiliarmi, si inventavano problemi disciplinari che non esistevano, fino all’atto finale: una aggressione fisica e verbale da parte di due di loro. Naturalmente nelle ben due lettere di licenziamento non hanno scritto: sospendiamo il rapporto di lavoro perchè sei comunista, donna, madre ebrea o nera, ma come il diritto vuole:”per giustificato motivo oggettivo” soppressione del posto di l.avoro e impossibilità di riconvertirmi in altra mansione. Ovviamente provare la discriminazione che invece è avvenuta, perchè sono comunista, sindacalizzata e scomoda testimone dei loro traffici, è letteralmente impossibile e nonostante la bravura dei miei amici avvocati che mi hanno difesa gratuitamente, ci siamo arresi di fronte alla impossibiltà di vedere riconoscere dai magistrati i miei diritti. I MIEI EX PADRONI, HANNO SEMPRE LAVORATO E ANCORA LAVORANO CON I SOLDI PUBBLICI GRAZIE ALLA CONNIVENZA, CON LA POLITICA DI TUTTI I COLORI. HANNO TRUFFATO, DISTRUTTO E COMPROMESSO LA VITA DI MIGLIAIA DI IGNARI CITTADINI INQUINANDO IN MODO IRREVERSIBILE L’AMBIENTE E IL TERRITORIO. UNA BELLA RAPPRESENTANZA DEL CAPITALISMO ITALIANO, STRACCIONE E IMBROGLIONE.

Spiegarvi quale è oggi la mia condizione psicofisica è difficile, il trauma subito mi costringe a fare uso di antidepressivi, spesso ho incubi notturni, protagonisti i miei ex padroni, e devo pensare al presente ed al futuro di mia figlia in totale assenza di un reddito. Ovviamente non trovo lavoro, nonostante non mi sia mai fermata nella ricerca. Mi ritengo una persona capace ed intelligente, professionale, preparata e gran lavoratrice, ma vi invito a leggere quei pochi annunci di lavoro che ci sono,per rendervi conto che se una donna perde il lavoro a 50 anni è letteralmente fottuta (fatemi passare il termine, volgare ma efficace). Non posso fare gli unici lavori ancora richiesti, la badante e/o la donna delle pulizie, perchè in seguito ad una grave malattia ho una invalidità permanente e ne andrebbe della mia vita. Insomma sono fuori dal mondo del lavoro e ogni giorno perdo un pezzetto della mia dignità per esistere.

Naturalmente vi chiederete il motivo di questa lettera, non chiedo certo la vostra pietà e tanto meno la vostra comprensione perchè per la prima non so che farmene, io voglio diritti e per la seconda… siete troppo feroci, ingordi e satolli per comprendere queste tragedie.

La ragione che mi ha spinto a scrivere questa lettera è un atto di accusa contro di voi e contro chi da almeno un decennio sta massacrando i lavoratori, Il famigerato “centrosinistra”, con la CGIL in testa. Voi non siete tecnici, ma solo i sicari di questi signori e fate una sporca politica in nome e per contro di questa classe dirigente e soprattutto in nome dei poteri economici da Voi rappresentati e che hanno nei loro libri paga i nostri politicanti.

Ministra del lavoro e delle pari opportunità, come vede anche prima si poteva licenziare impunemente chi ti dava fastidio, o ti stava antipatico, e si può chiedere sempre alle donne di rinunciare alla maternità per lavorare o peggio ancora (e qui la vostra riforma lo legalizza) si possono schiavizzare i lavoratori con il ricatto della sopravvivenza e…Presidente Monti…per la produttività. Con la riforma Fornero adesso si può decidere eventualmente di far lasciare ai pensanti il cervello a casa e rinunciare ai propri diritti e, con l’accordo del 28 aprile 2012, col benestare dei sindacati. Si può costringere una giovane o un giovane lavoratore ad accettare qualsiasi compromesso senza la certezza di un futuro, si può imbrogliare in tutta legalità sui contratti d’inserimento ed a termine. Si può buttare fuori un lavoratore nella piena legittimità per prenderne tre al prezzo di uno con la scusa dell’apprendistato e degli stage. Si potrebbe con l’aiuto di Monti, che vuole sopprimere l’intero statuto dei lavoratori, se non era già abbastanza averlo distrutto, magari ammazzarli sul lavoro e passarla liscia. Ministra, lei l’ha detto in televisione: la modifica degli artt. 18 e 8 dello statuto sono già di per se’ sufficienti a massacrare il lavoratori.

Tutto per pagare una crisi e un debito di cui non siamo responsabili e arricchire ancora di più chi già è straricco.

La mia è una delle centinaia di migliaia di tragedie di questo paese. Dietro ogni provvedimento di attacco ai lavoratori ai pensionati e ai giovani c’è una storia, più spesso una tragedia, un nucleo familiare che si sfascia o una vita che si spegne e VOI SIETE I KILLER.

SENZA ALCUN AFFETTO

Maria

I fatti narrati sono documentati e riscontrabili da documenti, atti giudiziari e amministrativi.

* RETE DEI COMUNISTI NAPOLI

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