Domani alle ore 12.00 è stato convocato un presidio a Piazza SS. Apostoli, davanti alla Prefettura per chiedere la revoca delle autorizzazioni al corteo nazionale di CasaPound previsto per sabato prossimo.
Mentre si avvicina la data della prova di forza dei “fascisti del terzo millennio” nella Capitale, crescono anche le tensioni. La Questura ha negato l’autorizzazione ad una contromanifestazione antifascista e le polemiche si fanno più fitte. “Sabato pomeriggio, qualora Prefettura e Questura continuassero a fare orecchie da mercante, si scenderà in piazza, in una contro-mobilitazione che coinvolgerà diverse realtà politiche e sociali che in questi giorni si sono viste per concordare iniziative comuni. Lo scopo è di impedire che i “fascisti del terzo millennio”, come amano impunemente definirsi i militanti di CasaPound, possano sfilare in corteo per Roma, calpestando la nostra Costituzione e le normative vigenti, quali la legge Scelba e quella Mancino, finora clamorosamente disattese dalle autorità competenti” dichiara in una nota Giovanni Barbera, membro del comitato politico romano del Prc-Fds e presidente del Consiglio del Municipio Roma XVII. “Preoccupa l’ampia agibilità politica che ormai da troppo tempo viene concessa ad organizzazioni che non temono di dichiararsi fasciste. Al momento rimane il divieto di poter organizzare per sabato 24 una controcorteo antifascista. Certo è che qualora la sfilata di Casapound non venisse cancellata, ci si assumerebbe una grave responsabilità su cui invitiamo le istituzioni competenti a riflettere molto bene. L’auspicio è che le tante voci che si stanno alzando contro questa manifestazione abbiano l’ascolto necessario” denuncia in una nota, Fabio Nobile, segretario romano del PdCI-FdS. La Rete dei Comunisti di Roma nei giorni scorsi aveva lanciato un appello alla mobilitazione affinché Roma, non diventi il “Cuore nero” del paese con ripetute manifestazioni di gruppi neofascisti, la città tappezzata dei manifesti dell’estrema destra, aggressioni nelle scuole e ampie coperture e finanziamenti da parte delle istituzioni cittadine governate fino ad ora da quella che definisce la “destra de panza e di governo”. Un problema che però non riguarda solo la Capitale. “In provincia – ad Affile – hanno addirittura costruito, con soldi pubblici, un mausoleo al criminale di guerra fascista Graziani, una vergogna finita anche su molti giornali europei” denuncia la Rete dei Comunisti.
Domani una delegazione chiederà di parlare con il Prefetto, ma è evidente che la sola pressioni sugli organismi istituzionali si rivela sistematicamente uno strumento inefficace nel contrastare l’azione dei gruppi neofascisti ampiamente sdoganati dalla “politica” negli ultimi venti anni. Alla richiesta di interdire la manifestazione di Casa Pound, la risposta del sindaco Alemanno non s’è fatta attendere: “E’ inutile che gli esponenti del Pd si agitino tanto per coprire la vergogna di manifestanti di estrema sinistra che non hanno soltanto provocato violenze contro la polizia ma hanno addirittura insultato la Comunità ebraica di Roma davanti la Sinagoga e obbligato più di mille alunni delle scuole ebraiche a rimanere negli edifici fino al termine del corteo. Come sindaco di Roma, ho chiesto una regolamentazione per lo svolgimento delle manifestazioni che deve valere per tutte le parti politiche, per evitare non solo il blocco del traffico ma anche il rischio di degenerazioni violente e di espressioni contrarie alla Costituzione. Questi principi valgono per i Cobas come per Casapound, per i sindacati e per tutti i partici politici, senza nessuna preferenza né tendenza di parte”. E aggiunge: “Questo fa la differenza con gli esponenti del Pd la cui unica preoccupazione è quella di strumentalizzare qualsiasi cosa”. Questa è stata la prevedibilissima risposta del sindaco. Continuare a tirare la giacca che nasconde la camicia nera rischia di diventare un esercizio puramente retorico e inefficace, anche nei confronti delle nuove generazioni.
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aldus
Mandiamoli a sfilare al “quartiere ebraico” così se la vedranno con Pacifici e i suoi bravacci.
enri
Denunciamo Alemanno ai sensi della L 20.06.1952 n 645 ” Apologia del fascismo”,
e norme di attuazione XII disposizione transitoria e finale ( comma primo) della Costituzione, con part riguardo all’ art $ della su citata legge