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Carceri. Dopo la scarcerazione della Ligresti sono morti almeno trenta detenuti

“Sono intervenuta per una detenuta che rischiava di morire, non siamo tutti uguali
 davanti alla legge? Escludo che ci siano detenuti di serie A e di serie B. Rispondo sempre a chiunque mi telefoni per sollecitarmi un caso importante”.
(Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, 2 novembre 2013)

Un morto suicida ogni settimana, un morto per malattia (vaga e indefinita) ogni dieci giorni.
L’Unione Europea, dopo aver capito che l’Italia non soltanto non avrebbe mai risolto ma neppure risposto alle continue sollecitazioni per risolvere la cosiddetta “emergenza carceri” ha avviato regolare procedura di infrazione grave -con pene pecuniarie pesantissime e immediate- contro la Repubblica Italiana, nazione definita “totalmente negligente” nell’applicare i parametri base di rispetto umano di una società civile.
In Europa, l’Italia è considerata una nazione autoritaria che pratica la tortura.
Vedi caserma Diaz, più di dieci anni fa.
C’è chi, in Europa, vuole portare il caso al Consiglio Europeo, alla Commissione Europea e al Parlamento di Strasburgo per denunciare la Repubblica Italiana per “crimini contro l’umanità”.
Ecco, qui di seguito, i nomi dei deceduti per suicidio o perchè privi di adeguata assistenza sanitaria nei penitenziari dove erano stanziati dal luglio del 2013 a oggi, da quando Giulia Ligresti ha goduto di un “beneficio di carattere umanitario” (e come persona sono davvero contento per lei perchè è stata salvaguardata la sua salute privata).
Sono 30 esseri umani.
Non erano stati condannati a morte perchè la pena capitale è stata abolita in tutte le 28 nazioni della Unione Europea. Eppure sono morti. Nessuno si è occupato di loro.

Ecco i 30 nomi degli esseri umani morti in carcere dal giorno in cui la Ligresti è tornata a casa:
Corso Egidio 81 anni 26-ott-13 Malattia, carcere di Ferrara
Italiano anonimo 43 anni 20-ott-13 cause “ancora da accertare” carcere di Avellino
Nuvoletta Angelo 71 anni 20-ott-13 Malattia, carcere di Parma
Occania Amedi 41 anni 19-ott-13 cause “ancora da accertare” carcere di Teramo
Nahri Said 33 anni 17-ott-13 Suicidio, carcere di Pesaro
Simsig Giulio 50 anni 17-ott-13 Suicidio, carcere di Trieste
Vadalà Antonino 61 anni 16-ott-13 Malattia, non specificata nè definita, carcere di Secondigliano
Caccianti Sergio 82 anni 15-ott-13 Malattia, carcere di Roma Rebibbia
Valpiani Davide 49 anni 13-ott-13 Suicidio, carcere di Perugia
Asslamal Fouad 37 anni 23-set-13 cause “ancora da accertare” carcere di Livorno
Pellecchia Raffaele 55 anni 17-set-13 Malattia, carcere di Avellino
Faliero Vincenzo 43 anni 17-set-13 cause “ancora da accertare” carcere di Civitavecchia (RM)
Tunisino Anonimo 43 anni 16-set-13 Cause “ancora da accertare” carcere di Spoleto (Pg)
Continanza Nicola 39 anni 16-set-13 Cause “ancora da accertare” carcere di Bologna
Paiusti Francesco 66 anni 15-set-13 Malattia, carcere di Salerno
Ler Fulvio 53 anni 9-set-13 cause “ancora da accertare” carcere di Salerno
Panariello Angelo 64 anni 5-set-13 Suicidio, carcere di S. Angelo d. L. (Av)
Mokhar Ahmed Mohamed 24 anni 4-set-13 Suicidio, carcere di Caltanissetta
Spuzic Resad 35 anni 3-set-13 cause “ancora da accertare” Siena
Mariani Walter Luigi 58 anni 31-ago-13 cause “ancora da accertare” carcere di Opera (Mi)
Suladze Shota 29 anni 28-ago-13 Suicidio, carcere di Taranto
Daoudi Abdelaziz 21 anni 16-ago-13 Suicidio, carcere di Padova Circondariale
Italiano Anonimo 51 anni 13-ago-13 Suicidio, carcere di Prato
Anaki Moustapha 31 anni 10-ago-13 causa “ancora da accertare” carcere di Crotone (Cie)
Viorel Neicu 30 anni 1-ago-13 Malattia “ancora da definire” carcere di Sassari
Vignoli Mario 66 anni 29-lug-13 Suicidio, carcere di Cremona
Marsala Giovanni 40 anni 28-lug-13 Suicidio, carcere di Velletri (Rm)
Bottini Piero 53 anni 25-lug-13 Suicidio Roma, carcere di Rebibbia
Maragkos Nikolaos 53 anni 21-lug-13 Suicidio, carcere di Rossano (CS)
Tunisino Anonimoo 40 anni 3-lug-13 Suicidio carcere di Napoli Secondigliano

* sergiodicorimodiglianji.blogspot

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2 Commenti


  • Federica Rocco

    Con dispiacere sento parlare di Caccianti Sergio come persona di cui dovremmo avere pena e misericordia. Sono la figlia del defunto falegname morto per mano consapevole del signor caccianti, per cui non provo pena anzi penso che la sua morte sia per me una liberazione visto che aveva promesso una volta fuori di prigione avrebbe finito di sterminare la nostra famiglia.era una persona malata si ma di mente, che accusava gli altri dei suoi fallimenti. Per voi è giusto che una persona perché malato possa godere della libertà di curarsi quando a mio padre a tolto la libertà di vivere e a noi la felicità? Per me è giusto quello che gli sia successo, una persona, se così la vogliamo chiamare, non merita possibilità come lui nn ne ha data alle sue vittime….


    • Redazione Contropiano

      La “legge del taglione” è roba di migliaia di anni fa, come le carestie e la peste… Con tutte le sue follie, l’umanità ha fatto passi avanti. Nel tempo presente è lo Stato a determinare l’entità della pena e il modo in cui deve essere scontata (e sbaglia spesso anche in questo ruolo…), non le vittime dei reati, che naturalmente vorrebbero la pena di morte anche per il furto del motorino….

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