Lo scorso 3 ottobre la maggioranza che sostiene la giunta Appendino ha approvato, con 24 voti favorevoli, 3 contrari e 9 astenuti, una delibera con la quale si autorizza la vendita, da parte della holding comunale Fct (Finanziaria città di Torino) di azioni della Smat (Società metropolitana acque Torino) per un totale di due milioni di euro. La vendita si sarebbe resa necessaria, secondo il vicesindaco Montanari, per coprire i buchi di bilancio lasciati dalla precedente amministrazione Fassino.
La decisione indebolisce dunque la presenza pubblica nella gestione dell'acqua tra le proteste, oltre che dell'opposizione istituzionale, dei comitati “benecomunisti” che avevano sostenuto l’attuale sindaco durante la campagna elettorale e, in particolare, tra le recriminazioni del Comitato per l'acqua pubblica di Torino.
Il Comitato già in agosto aveva messo sotto pressione la giunta comunale pentastellata, quando questa aveva bocciato una delibera proposta da Eleonora Artesio di “Torino in Comune” tesa a trasformare la Smat in una società di diritto pubblico. Una decisione che pone l'amministrazione Appendino in contrasto con altre amministrazioni del Movimento Cinque Stelle, che hanno già adottato provvedimenti analoghi a quelli allora proposti da Artesio. Quel “no” ha segnato la prima, importante rottura tra la giunta comunale e il Comitato per l'acqua pubblica.
Una rottura ulteriormente aggravata dall'indebolimento della presenza pubblica nella Smat. Un indebolimento che dalla giunta è stato presentato come misura necessaria a risanare il bilancio comunale, con la promessa di un cambio di rotta a partire dall'anno prossimo. Ma che da altre sponde si denuncia apertamente come una concessione a politiche neoliberiste proprio in relazione a un bene, l'acqua, sulla cui natura e destinazione pubblica lo stesso sindaco appena insediato aveva impostato parte non irrilevante della propria campagna elettorale e dei propri contatti con la società civile torinese. Un segnale non confortante.
Redazione Contropiano Torino
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Antonio
L'acqua è sempre pubblica. E' la gestione delle acque (assieme ai costi connessi alla sua erogazione) che viene appaltata ad una società che, pur agendo come un soggetto di diritto privato, rimane di proprietà pubblica (per quanto riguarda SMAT: "dal libro Soci, aggiornato alla data di bilancio, il Comune di Torino risulta detenere direttamente n. 3.195.579 azioni, ed indirettamente, per il tramite della controllata Finanziaria Città di Torino Holding S.r.l. n. 269.600 azioni, complessivamente pari al 64,73% del Capitale Sociale"). E' importante essere precisi, perchè altrimenti la profondità della critica va a farsi benedire.
Redazione Contropiano
la distinzione tra proprietà e gestione è antica quanto il processo di privatizzazione, quindi non vale nulla. Per esempio: le Autostrade italiane – tutte – sono ancora di proprietà pubblica, ma sono state date in concessione a società private… con i risultati che sappiamo in termini di tariffe. Acqua e autostrade sono “monopoli naturali”; gestirli in chiave privatistica – quealsiasi sia la proprietà – è danneggiare gli utenti.
umberto
credo che, visto che parliamo di una societa' azionaria, per definirla "pubblica" possa bastare che il maggior azionista sia il Comune . Non dimentico che Torino è sull'orlo della bancarotta. Il compito del Sindaco non puo' che essere quello di reperire risorse in tutti i modi possibili ed anche di essere consapevole che, conoscendo la spregiudicatezza di Renzi, non riuscirà ad ottenere granche' dal governo nazionale. Le autostrade invece sono uno scandalo assoluto: mi chiedo perchè siano state affidate al privato, visto che sono un monopolio, fonte di guadagno sicuro. Se anche fosse, mi chiedo quando verrà fatta una vera gara pubblica, quali siano i controlli sull'aumento delle tariffe e sui lavori di manutenzione: ma questo si deve al comportamento del Premier, che sembra sempre molto piu' attento a far guadagnare pochi privati piuttosto che all'utile generale. Perchè secondo voi?
Roberto
È il risultato di una modifica statutaria voluta da FASSINO nel 2014, che obbliga i soggetti "diversi dai Comuni" a conferire il patrimonio azionario a smat!
Daniele
Mi piacciono i grillini, invece di ammettere di essere degli apprendisti stregoni appena governano qualcosa, o per dire meglio nazifascioqualunquisti, senza programmi, senza nessuna preparazione politica o amministrativa, in alcuni casi anche senza cultura di alcunchè salvo pigiare sui tasti del computer, appena cade il velo si incazzano come furie e si arrampicano sugli specchi trovando scuse e spiegazioni assurde; vi dirò una cosa: ero tentato di votarvi per cacciare il PD, ma da queste cose si capisce come la vostra nullità sia peggio; a proposito: e il referendum sull'euro? E' già andato in cavalleria o a Porto Cervo con Grillo?
gianluca
Quando c' il privato a gestire unbene pubblico le logiche sono quelle del mercato. A maggir ragione, quando la gestione è affidata ad una S.p.A., per definizione, questa segue le logiche di mercato, altrimenti non saebbe una SpA.
Fiorenza Arisio
la sottrazione di due milioni di euro alla Smat, soldi che dovrebbero essere usati per il potenziamento delle attività del servizio idrico e la diminuzione delle tariffe a carico dei cittadini, è esattamente il contrario di quanto espresso dalla volontà popolare con il referendum sull’acqua pubblica del 2011. I buchi di bilancio del comune di Torino vanno pagati con altre entrate, non con i soldi che una società di dritto pubblico (come sarebbe stata se fosse passato l'emendamento di Eleonora Artesio e come sarebbe se si desse seguito al volere espresso nel referendum) dovrebbe utilizzare per garantire un servizio idrico senza perdite nei tubi e non mettendo in bolletta dei "conguagli" fittizi per compensare i mancati introiti (come ha fatto enl 2015)!
Norberto Riva
Ma come!!!! Dicevano che Torino era stata amministrata benissimo dai sindaci pro tempire del Partito democratico!!!! Invece si scopre che ci sono buchi da coprire….forse creati ad hoc per costringere il comune a cedere quote….così come il falso debito pubblico italiano, più che falso truffaldino che costituisce pretesto per vendere esser italiani a multinazionali privati.
lucio zanverdiani
siete tutti uguali non siete certo il nuovo che avanza,
pascal91
amministratori pubblici o concessionari privati cambia poco, se non ci sono cittadini culturalmente in grado di giudicare come è la gestione della cosa pubblica: mancando il controllo sociale entrambi amministreranno male e facendo i loro comodi.
omeromeo
L'acqua, deve essere a gestione pubblica perchè non deve essere fonte di profitto da pare di privati. In tutti i casi di passaggio a gestione privata i costi per l'utente sono saliti vertiginosamente e non a fronte di un miglioramento della manutenzione e funzionamento dell'impoianto idrico, ma proprio per produrre profitto.
Paolo Gagliano
qui finisce come la privatizzazione delle Banche e pagheremo il conto. Pero' fa' bene la Pendino a non mollare la maggioranza, e deve sorvegliare l'intervento dei privati a cosa servirà, e qualora si intravede il pericolo che hanno creato le banche e il risultato di Autostrade, bisognerà restituire il malloppo. IL CONTRATTO DEVE ESSERE CHIARO A FAVORE DEL PIU DEBOLE CIOE LO STATO.