E’ notizia di poche ore che la Questura di Napoli sembra intenzionata ad autorizzare la manifestazione ad Ischia per contestare i ministri dell’interno che si riuniranno sotto i vessilli del G7.
Ci sono ancora discordanze sul percorso del corteo e i luoghi di assembramento ma sembra proprio vi sia la volontà da parte della questura (e ovviamente del Viminale) di assicurare correttamente l’esercizio democratico del diritto al dissenso. Invero si sta cercando anche una mediazione con Caremar (la ex compagnia pubblica di trasporto marittimo) per permettere a prezzo, se non politico, quantomeno scontato , di raggiungere l’isola.
Meglio così. Sarebbe stato assurdo se si fosse finito per negare le manifestazioni di protesta in nome della sicurezza e della lotta la terrorismo. Si perché fino a qualche settimana fa c’era chi vaneggiava di possibilità di attentati e robe simili giustificando aprioristicamente strette repressive e divieti.
Il buon senso sembra per una volta trionfare. D’altronde lo stesso ministro Minniti ,dopo lo sgombero violento dei rifugiati somali ed eritrei con le immagini delle violenze poliziesche a fare il giro del mondo, sta cercando da settimane di scrollarsi la fama di “poliziotto cattivo” (“… è sempre stato uno sbirro”, dice Gino Strada) e mostrarsi tollerante e democratico.
Tra un’intervista a favore dello jus soli e un’altra contro l’omofobia l’uomo di ferro del Viminale vuol mostrarsi personaggio alla Montalbano (lo sbirro progressista ), di sani principi ma determinato a risolvere i problemi della sicurezza. Anche gli sfratti giudiziari , avverte, dovranno avvenire previa avvertimento ai servizi sociali. Vuoi mettere…
Certo gli applausi scroscianti li prende però alla festa di Fratelli D’Italia della Meloni tra un fascistissimo uditorio pronto ad apprezzare le sue battute sul Duce e la sua scrivania da lavoro.
Giovedì e venerdì invece dovrà coordinare il lavoro dei 7 ministri dell’interno dei paesi d’occidente più industrializzati. Il tema è la lotta al terrorismo e tra gli invitati vi sono i rappresentanti dei colossi informatici come Google, Twitter, Facebook , Apple e Microsoft. Con loro , dicono le note ministeriali, si dovrà trovare un protocollo d’intesa per la prevenzione e la lotta al terrorismo. Tradotto in soldoni significa che sarà sempre più invasivo il controllo dei cittadini tramite il web.
Tra gli invitati, e questa cosa realmente inquieta, vi è il commissario Ue per le migrazioni Dimitris Avramopoulos. Così a ribadire ancora una volta l’equazione immigrazione=terrorismo.
Ovviamente tutto si risolverà con la solita passerella mediatica e le interviste di rito , come d’altronde è nella logica di questi eventi. Tanta fuffa e pochi fatti. Tanto le decisioni importanti sono prese altrove da banchieri e oligarchi e questi happening servono , più che altro, a dare l’illusione che gli stati nazionali decidano realmente qualcosa.
Così in contemporanea dell’happening dei ministri di polizia vi sarà anche la kermesse del mondo antagonista napoletano e campano.
Kermesse ad Ischia che si inserisce in una 3 giorni di lotta che vede il venerdi impegnato a Palazzo Corigliano con un’assemblea pubblica ,il cui tema è la lotta al razzismo e alla guerra tra poveri, in cui parteciperà una delegazione di eritrei sgomberati a Piazza Indipendenza e a sera concerto a Piazza del Gesù con i Terroni Uniti( la convention di artisti meridionali nata per mettere in musica la contestazione di Salvini a Napoli) e tanti altri gruppi e solisti. Il giorno dopo invece la grande manifestazione contro la legge Minniti che partirà da Piazza Garibaldi alle 16.00.
Il mondo antagonista è pronto a fare la sua parte, cosi come le sinistre sociali diffuse. Il problema sarà, come al solito negli ultimi tempi , la cosiddetta società civile. Ovvero quel corpo indistinto e interclassista che un tempo si mobilitava quantomeno sulle grandi battaglie di civiltà e progresso e che ora invece sembra latitare. Eppure una legge quale la Minniti-Orlando dovrebbe fare inorridire qualsiasi “sincero democratico” e invece le voci di dissonanza che si alzano sono sempre più flebili.
Certo qualche segnale sembra comunque arrivare. Il mondo dei giuristi democratici napoletani sono mesi che organizza convegni per denunciare la barbarie di questa legge, per denunciarne l’incostituzionalità e chiamare i propri colleghi alla lotta.
Gli intellettuali invece dormono come al solito sonni sereni. D’altronde bisogna capirli poverini. Il mercato editoriale e televisivo è monopolio quasi assoluto di Mondadori e L’Espresso ovvero i soci di maggioranza dei 2 maggiori partiti che si alternano al potere da 20 anni e trovarsi un lavoro a una certa età può essere complicato.
E poi d’altronde come dice Crozza imitando Minniti: “non si può lasciare il fascismo ai fascisti..”
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