Ci sono scioperi che parlano solo ad alcuni e scioperi che parlano a molti. Quello di martedi 25 giugno convocato dall’Usb nei trasporti pubblici della Capitale, manda un segnale d’allarme che non riguarda solo i lavoratori ma l’intera comunità.
Le rilevazioni indicano che nelle gallerie delle metropolitane di Roma, c’è una concentrazioni di polveri nocive ormai cinque volte superiori a quelle consentite dai limiti di legge. Lo sanno in pochi e lo sanno in tanti. I primi sono costretti a respirarle perché ci lavorano o perché costretti ad usarle per spostarsi in città. I secondi lo sanno ma fino ad oggi hanno evitato di prendere provvedimenti adeguati.
Ma se giù nelle metropolitane si respirano polveri nocive alla salute, in superficie i bus che prendono fuoco fanno ancora notizia, ma sembra un problema di cui interessarsi solo di fronte a rogo avvenuto; le aggressioni al personale ormai non fanno neanche più notizia, è oramai moda legittimata da una gestione aziendale che sembra non sapere più dove mettere le mani e così, come non ha rispetto delle condizioni di lavoro del proprio personale costretto a lavorare nella quasi totale assenza di servizi igienici ai capolinea, senza ferie adeguate per un sufficiente recupero psico-fisico, con mezzi usurati e strade piene di buche, assenza di aria condizionata nei mesi caldi, tanto meno si pone il problema delle difficoltà che il cittadino affronta nel muoversi in città.
Ma anche questa volta ricorrere all’arma dello sciopero – ancora l’unica in mano ai lavoratori per farsi sentire – dopo il rituale stop al diritto di sciopero che ha impedito la mobilitazione giovedi 20 giugno, sarà martedì 25 giugno la data dello sciopero di ventiquattro ore in Atac. Uno sciopero che vuole accendere i riflettori sulla necessità di affrontare in modo decisivo il problema della salute e la sicurezza tanto dei lavoratori quanto degli utenti.
“I lavoratori sciopereranno non solo per tutelare la propria salute e la propria sicurezza ma anche quelle degli utenti” scrive l’Usb in un comunicato che convoca lo sciopero del 25 giugno, “è a loro che ci rivolgiamo e chiediamo comprensione e sostegno, anzi, chiediamo partecipazione perché vittime in egual misura di una gestione inefficiente di un servizio pubblico che è patrimonio di tutti.
È proprio ai cittadini che i lavoratori dell’Atac chiedono di non cadere nella trappola mediatica dove le inefficienze aziendali che, esse sì, aggrediscono quotidianamente il diritto costituzionale alla mobilità, vengano riversate sugli addetti al servizio che non vengono messi nelle condizioni di svolgere in modo adeguato e in sicurezza il loro lavoro”.
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