Il 27 gennaio 1945 l’Armata Rossa dell’Unione Sovietica liberava il campo di sterminio di Auschwitz. Per questo oggi è il giorno nel quale ricordiamo lo sterminio degli ebrei, ma anche dei rom e di tutti i popoli e le persone che il nazismo considerava sua nemiche o semplicemente inutili al suo progetto di dominio sull’umanità.
Oggi è il Giorno della Memoria e ricordare significa prima di tutto chiedersi come sia stato possibile che un progetto criminale, mostruoso fin dai suoi primi intenti, come quello nazista, come abbia potuto conquistare il cuore dell’Europa e espandersi fino ai suoi confini.
Bisogna ricordare l’infame imbroglio di chi si presentò come voce del popolo e deformando e stravolgendo parole che sembravano giuste, come ci ricordava Brecht, negò la vita a milioni di persone e con esse negò ogni principio di giustizia e solidarietà umana.
Non genericamente l’odio , ma un progetto politico razzista reazionario sostenuto dai grandi padroni, che voleva riprodurre in Germania il fascismo che già schiacciava l’Italia, questo bisogno ricordare del nazismo.
E ricordare significa ringraziare l’Armata Rossa e l’Unione Sovietica per aver dato il contributo determinante alla sconfitta del nazifascismo in Europa. “Non basteranno il tempo e le persone per ringraziare l’Armata Rossa“, scrisse Hemingway.
Se non ci fosse stata la resistenza al prezzo di venti milioni di morti del popolo sovietico, Hitler avrebbe probabilmente vinto la guerra e in ogni caso dominato l’Europa per un tempo tale che l’orrore di Auschwitz sarebbe stato infinitamente più vasto.
Quando le SS rastrellavano una popolazione la prima cosa che intimavano era: fuori gli ebrei ed i comunisti, che poi venivano assieme trucidati. Furono i comunisti le prime vittime politiche, ma anche gli indomabili avversari del nazifascismo. Il voto del Parlamento Europeo che equipara comunismo e nazismo, vittime e carnefici, è un insulto alla memoria e alla verità ed una miserabile operazione negazionista.
Thomas Mann scrisse che chi equipara comunismo e nazifascismo “puό presentarsi come democratico ma, in verità e nel profondo del cuore, egli è già fascista e di sicuro combatterà il fascismo in apparenza ed ipocritamente, ma con tutto l’odio soltanto per il comunismo.”
Il rigurgito di fascismo e razzismo oggi in Europa è anche figlio dell’anticomunismo che da decenni si diffonde e afferma, proprio nel continente che ottenne la sua liberazione grazie anche all’ Armata Rossa e alle lotte partigiane.
Ecco perché oggi Giorno della Memoria bisogna ricordare e combattere i falsi che hanno hanno cancellato la verità e ridato forza ai mostri del passato.
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Pasquale
Il grande Charlie Chaplin dice “È successo in Germania; ma le stesse cellule malate si trovano nel corpo di ogni nazione, pronte a entrare in attività”. La memoria non è una cosa scontata, va esercitata e curata costantemente con attenzione nella nostra vita di ogni giorno. Il 27 gennaio 1945 è il giorno in cui le truppe sovietiche della 60ª Armata arrivarono presso la città polacca di Auschwitz, spalancando il vicino campo di concentramento e liberandone i superstiti. Già intorno alla metà di gennaio, sapendo dell’avvicinamento dell’Armata rossa, i Nazisti avevano cominciato a sgombrare l’articolata struttura, portando con loro i prigionieri sani, molti dei quali perirono durante l’andatura sostenuta perché non riuscirono a resistere al ritmo. Inoltre i tedeschi avevano cercato di rimuovere quasi tutte le prove dei misfatti che avevano commesso, facendo deflagrare diverse costruzioni, dove in alcune erano contenuti i forni crematori in cui venivano bruciati i cadaveri delle persone uccise. Quando l’armata rossa dell’esercito sovietico raggiunse il campo di Auschwitz dovette assistere a una scena avvilente. Ogni 27 gennaio, per questo, diventa una conquista. In questo giorno la memoria di tutti va alle vittime dell’Olocausto, del nazismo e del fascismo. Una giornata internazionale che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria riconobbe come tale, assegnandole valore politico e istituzionale su uno dei tavoli più importanti della diplomazia mondiale.
Il dramma di Auschwitz, infatti, è il simbolo dello sterminio degli ebrei, degli omosessuali dei rom, dei disabili, dei dissidenti politici, dei comunisti. Ma non solo, è un ricordo unanime che oltrepassa ogni legame, adesione o appartenenza a stati, a comunità o condizione. Il ricordo di questa pagina terribile della storia italiana del Novecento di cui anche il nostro paese si rese partecipe, con le famose leggi razziali del ventennio fascista, obbliga di coltivare la memoria critica e di non dimenticare quanto sosteneva Primo Levi: “ricordate che quello che è stato, in futuro, con il sonno della ragione e la mancanza di memoria, potrebbe ripetersi e verificarsi nuovamente”.
Pasquale Aiello
Francesco Carlucci
Da ex detenuto político comunista italo-argentino (prima scomparso e per fortuna settimane dopo riaaparso) dell’ultima criminale dittatura militare argentina posso dire che solo a parole la borghesia dice di combattere il nazismo perchè nei fatti non muove un dito per farlo, la prova al meno in Italia è data da la presenza da anni di due assasini torturatori (ma sono molto di più) Troccoli e Malatto, che continuano indisturbati a girare per le strade italiane, dilatando al infinito la richiesta di espatrio del governo argentino, solo pianto da coccodrillo (mi perdono il povero animale) e niente più. Giusto l’analisi del compagno Cremaschi.
Francesco Casuccio
Il nazismo e il fascismo presero il potere anche grazie all’appoggio delle borghesie nazionali (tedesca e italiana) e alla simpatia di gran parte del mondo anglosassone e della chiesa cattolica.
I primi governi fascisti e nazisti includevano ‘moderati’ liberali e cattolici.
Gran parte del partito conservatore inglese e la corona britannica guardavano con simpatia agli anticomunisti Mussoliini e Hitler. E il famoso ‘miracolo economico’ nazista fu finanziato dalle corporation americane, che persino durante la guerra, con le loro filiali tedesche, continuarono ad armare la macchina da guerra criminale di Hitler.
Oggi,in modo vergognoso e con il contributo dei pentiti del comunismo , l’Europa ha equiparato nazismo e comunismo , con una lettura prevalentemente anticomunista.
Gloria eterna all’ARMATA ROSSA degli operai e dei contadini sovietici !!!!!!!
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