I primi exit poll danno subito alcune certezze. L’astensionismo è altissimo, a testimonianza del crescente distacco tra popolazione e “politica”, che riprende ad aumentare dopo il fallimento/tradimento dei Cinque Stelle.
La destra nelle grandi città stramazza, la classe politica più rassicurante per l’establishment – Pd più “grillini per Draghi”, e centristi di tutte le razze – mantiene il bastone del comando.
Buone prospettive per le liste alterative a Bologna (dove Marta Collot, con Potere al Popolo, viene per il momento accreditata tra il 2 e il 4%), Torino (dove Angelo d’Orsi è nella “forchetta” tra l’1,5 e il 3,5%) e Napoli (dove la coalizione di Alessandra Clemente, che comprende anche la lista di Potere al Popolo, è data tra il 5,5 e il 7,5%).
La struttura degli exit poll rispecchia la logica dello “sbarramento” verso le liste che l’establishment ha deciso di oscurare. Quindi non vengono forniti per il momento dati per quanto riguarda le altre liste di PaP (Roma e Milano).
Segnaliamo intanto che il dato di Bologna rispecchierebbe un aumento dei voti, rispetto alle regionali di un anno e mezzo fa (1,1%), che va da un minimo del raddoppio a un impensabile “x 4”.
Attendiamo con pazienza, rimandando a quanto scritto già ieri.
Ore 16.20. Le prime proiezioni sui dati reali (voti effettivamente espressi ai seggi) a Roma cambiano radicalmente il quadro degli exit poll. Davanti Michetti (la destra, intorno al 30%, ma senza prospettive per il ballottaggio), e alla pari Virginia Raggi e Roberto Gualtieri. Molto indietro Carlo Calenda. Degli altri non si parla mai…
Ore 16.50. proiezioni più solide su Roma danno la Raggi 3 punti dietro Gualtieri, al terzo posto. Si profila dunque un ballottaggio tra il Pd (sostenuto dal Cinque Stelle) e la destra. Senza storia…
Ore 21. Si consolidano i dati. Enrico Letta conquista come previsto il seggio elettorale di Siena (e ci mancava pure, visto che il MontePaschi ne dipende esistenzialmente e viceversa). Il Pd conquista anche il seggio vacante di Roma-Primavalle, che apparteneva ai Cinque Stelle.
A Milano e Bologna Sale e Lepore vincono al primo turno, ma il centrodestra aveva fatto di tutto per perdere. Interessante in dato di Potere al Popolo a Bologna, dove Marta Collot è vicina al 2,5%, più del doppio rispetto a un anno e ezzo fa, nelle regionali.
Idem per l’alleanza Pd-M5S a Napoli, con Manfredi, che straccia il centrodestranonostante il cavallo di ritorno (Bassolino) che strappa un 10%. Entrerà in consiglio comunale Alessandra Clemente, ex assessore con De Magistris, mentre è molto in forse la possibilità che possa riuscirci anche Pap, che stava nella coalizione.
Su Roma, a quest’ora, impossibile dare una valutazione della lista di Potere al Popolo (con un quinto dei seggi scrutinati, soprattutto dei quartieri del centro, sta poco sopra lo 0,6%), visto che lo scrutinio è ritardato dalla precedenza data alle suppletive per Primavalle.
A Torino sarà ballottaggio e la lista a sostegno di Angelo D’Orsi veleggia verso il 2,5 complessivo, con Pap intorno allo 0,5.
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