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Roma. In risposta agli insulti di Federica Angeli

SE LOTTARE PER LE PERIFERIE SIGNIFICA ESSERE MALAVITOSI, ALLORA LO SIAMO TUTTI!

La delegata alle periferie dell’attuale amministrazione, la giornalista Federica Angeli, ha di recente insultato un nostro candidato al IV Municipio, Massimo “Cipolla” Cipolloni, chiamandolo “malavitoso” sui social.

Non è la prima volta che la giornalista, sostenuta dalla sindaca Raggi, utilizza toni del genere nei confronti di chi da sempre lotta nei nostri quartieri.

Già in passato si era riferita ai sindacati e alle associazioni di inquilini sostenendo che avessero “gestito il racket delle case popolari prendendo soldi per occupazioni abusive in combutta con mafie locali”. Accuse gravissime e infondate, utilizzate solo per fini elettorali.

Adesso ritorna sul tema, utilizzando strumentalmente una discussione accaduta a San Basilio, andando a definire “malavitoso” una persona che nemmeno conosce, ma che noi, così come tutta San Basilio, conosciamo benissimo.

Massimo “Cipolla” da sempre è attivo nel quartiere, nella lotta per la casa e per i diritti sociali ed è adesso candidato al IV municipio con Carlo de Felici presidente ed Elisabetta Canitano candidata sindaca, proprio per portare la voce degli abitanti di San Basilio al municipio.

Gli insulti di Federica Angeli non sono quindi per noi tollerabili, soprattutto visto il ruolo istituzionale che questa riveste: ha pensato ancora una volta di cogliere l’occasione per fare campagna elettorale, sfruttando le contraddizioni e le difficoltà di San Basilio.

Per combattere lo spaccio e la malavita vera pensiamo che serva un intervento pubblico strutturale sul panorama sociale, garantendo diritti, lavoro, spazi sociali e culturali per gli abitanti dei quartieri popolari che, solo in questo modo, non sarebbero più costretti a sottostare ai ricatti di chi gestisce i traffici.

Questa amministrazione ha invece deciso, fin da subito, di gestire i quartieri periferici sul profilo dell’ordine pubblico: anche a Tor Bella Monaca, venerdì scorso, la sindaca ha svolto una maxi operazione di sfratto che ha lasciato per strada decine di famiglie, anche in quel caso tacciandole di essere tutte famiglie di malavitosi.

Così come due anni fa aveva effettuato un vero e proprio rastrellamento a San Basilio, inviando centinaia di vigili all’alba a picchiare sulle porte e a svegliare di soprassalto famiglie con bambini e anziani per verificare la presenza di “illegalità” negli alloggi.

Rispetto poi alle pubblicizzatissime attività di carattere “culturale” contro lo spaccio che stanno portando avanti a San Basilio – per nulla frequentate come sanno bene gli abitanti del quartiere – ci sentiamo di dire che quei soldi potrebbero essere spesi meglio investendo nell’apertura di piccoli locali commerciali, di spazi culturali e sociali, nella creazione di opportunità lavorative, nell’apertura di scuole, asili nido e doposcuola, nella viabilità del quartiere e ascoltando le reali necessità degli abitanti.

I quartieri popolari non sono vetrine e terreni di conquista elettorali, ma luoghi dove noi e la nostra gente viviamo e lottiamo tutti i giorni per il miglioramento delle nostre condizioni.

Siamo tutti Massimo “Cipolla”. Se lottare per i diritti delle periferie significa essere malavitosi, allora lo siamo tutti!

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