I migranti bloccati al confine tra Bielorussia e Polonia di colpo assumono grandissima rilevanza umanitaria e mediatica, mentre la “Rotta Balcanica” lungo la quale i migranti umiliati lungo i confini con l’Unione europea vengono bastonati e respinti tutti i santi giorni, non trova nessuno spazio nei TG e nelle principali testate.
Come mai? Semplice: questioni di geopolitica.
E allora, perché non usare le scene che vengono dal confine tra Bielorussia e Polonia per ripetere ossessivamente quanto sono cattivi Putin e Lukashenko?
I due, certo, non sono per niente stinchi di santo, ma l’Unione Europea già li sanziona abbondantemente per altre ragioni, mentre ricopre di miliardi (sei, per la precisione) il “campione dei diritti umani” Erdogan, la civilissima guardia costiera libica (la stessa che intercetta i migranti nel Mediterraneo centrale e li riporta nei lager dove subiscono pestaggi, torture, estorsioni e stupri), nonché l’Egitto del notissimo filantropo al-Sisi.
Improvvisamente i polacchi che respingono i migranti sparando sventagliate di mitra a pochi metri dai migranti ammassati lungo i confini segnati da spesse barriere di filo spinato, da “terribili fasciosovranisti”, magicamente, si trasformano in difensori del suolo sacro della democratica Europa.
E che dire delle violenze della polizia croata sulla rotta balcanica che non risparmiano nessuno, neppure i bambini ed i minori che vengono sistematicante denudati, picchiati e privati anche degli affetti personali, oltre che delle poche banconote che portano con sé?
Ah già, dimenticavo: la Croazia dal 1° luglio 2013 è il 28º membro dell’Unione Europea con 12 seggi in Parlamento e 7 voti nel Consiglio dell’Unione.
La Croazia, insomma, è “cosa nostra”.
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