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La Procura sbarra la strada agli arresti domiciliari per Alfredo Cospito

Niente da fare. L’accanimento giudiziario continua. Alfredo Cospito dovrà continuare a scontare il “41 bis”, ma in un reparto di detenuti dell’Ospedale San Paolo. Lo ha detto il procuratore generale Francesca Nanni in relazione al parere negativo espresso nell’udienza tenutasi nel reparto penitenziario dell’ospedale San Paolo sull’istanza di differimento pena ad Alfredo Cospito.

La richiesta della Procura generale è dunque quella di applicare le medesime condizioni penitenziare del 41 bis anche dentro l’ospedale San Paolo. Non si tratterebbe quindi di una detenzione ospedaliera, ma dell’applicazione dello stesso regime, da scontare in un reparto detenuti presso una struttura sanitaria, nel caso in cui le precarie condizioni di salute del detenuto non siano destinate a migliorare.

I giudici al termine dell’udienza in ospedale hanno tempo cinque giorni per decidere dopo la camera di consiglio. E’ attesa infatti non prima di lunedì la decisione dei giudici della Sorveglianza di Milano sull’istanza di differimento della pena ai domiciliari

Alfredo Cospito, davanti ai giudici della Sorveglianza ha detto che sarebbe “disposto a recedere dallo sciopero della fame purché il tribunale di Sorveglianza liberasse altri detenuti attualmente sottoposti al 41 bis, persone anziane o malate che vogliono soltanto tornare a casa dopo 30 anni di 41 bis“, ha spiegato ai giornalisti il legale Flavio Rossi Albertini, chiarendo che l’anarchico interromperà lo sciopero della fame anche se otterrà i domiciliari.

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