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Piazza piena per la Palestina. Fallisce il “piano paura”

Migliaia di persone sono scese in piazza a Roma in Porta San Paolo in risposta al divieto “politico” di manifestare a sostegno del popolo palestinese sottoposto ad un genocidio e i bombardamenti israeliani sul Libano.

Nonostante una “tempesta perfetta” di ostacoli (clima di terrore seminato dai media, divieto della Questura, posti di blocco per i pullman sulle autostrade e delle strade intorno a Porta San Paolo, sciopero dei trasporti, pioggia) almeno novemila persone hanno sentito il dovere di opporsi ad un divieto imposto dal governo alla stessa Questura e al tentativo di cominciare – anche in Italia – a criminalizzare e impedire le manifestazioni per la Palestina.

La partecipazione è stata uno straordinario segnale e risultato politico, non del tutto inaspettato ma non nelle dimensioni con cui si è palesato nella piazza di Roma.

Non è stato consentito il corteo richiesto a gran voce dalla piazza ma solo il concentramento in piazza di Porta San Paolo che si è prolungato fino alle 17.30 dopo una sorta di corteo all’interno del perimetro della piazza.

Alla fine della manifestazione, una cinquantina di persone hanno sentito la indesiderata esigenza di azzuffarsi con lo schieramento della polizia in via Ostiense e lanciare alcune bombe carta contro gli agenti  ricevendo come reazione l’acqua degli idranti, i lacrimogeni e le manganellate della polizia schierata, ci sono tre manifestanti feriti. Di conseguenza le cronache e i titoli dei telegiornali vengono già largamente monopolizzati da questo fattore e non dallo straordinario risultato politico ottenuto con il rifiuto di massa di un inaccettabile divieto di manifestare.

A questo punto la mobilitazione per la Palestina e contro i bombardamenti sul Libano va rilanciata immediatamente, anche sulla spinta dimostrata dalla volontà e determinazione politica e popolare dimostrata oggi in piazza. Il tentativo di impedirla messo in campo da alcuni ambiti delle comunità ebraiche, dalla stampa e dai partiti di destra, per ora è fallita.

 

 

 

 

 

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1 Commento


  • Pasquale

    Ormai tutti sanno come funziona. L’ importante è il contenuto politico, e non esiste ‘merda mediatica’ che lo possa negare o anche mascherare.

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