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“Rappresaglia” genocida sionista: 80 civili per ogni combattente di Hamas

L’altra notte Israele ha rotto unilateralmente la tregua e, subito dopo, ha bombardato nuovamente Gaza uccidendo 400 palestinesi. Le autorità sioniste hanno detto che l’obiettivo erano 5 militanti di Hamas. È semplicemente agghiacciante.

La ferocia sionista, in ciò, è stata nettamente superiore anche a quella usata dai nazisti nella rappresaglia seguita all’attentato partigiano di via Rasella del 23 marzo 1944, a Roma, che provocò la morte di 33 soldati tedeschi. In quella circostanza il feldmaresciallo Kesselring ordinò la fucilazione di 10 italiani per ogni tedesco ucciso e i morti furono 335.

La dura rappresaglia delle Ardeatine venne condotta ed eseguita con metodica spietatezza dal generale Kappler il giorno dopo via Rasella, ovvero, il 24 marzo 1944.

Quella nazista fu una rappresaglia, in termini militari, in cui si ordinava di uccidere un tot di civili per ogni perdita subita dall’esercito occupante. A Gaza, invece, è stata compiuta una strage senza che l’esercito israeliano – da oltre un mese a questa parte, grazie al cessate il fuoco – abbia subito alcuna perdita.

L’unica proporzione numerica che possiamo fare è insomma tra numero di civili palestinesi e combattenti palestinesi. Ovvero tra persone che stanno dalla stessa parte e che vengono attaccate tutte in quanto “nemici”.

I criminali sionisti, con il bombardamento dell’altra notte, hanno ucciso 80 civili per ogni combattente di Hamas. Praticamente dimostrano che, per loro, “eliminare Hamas” significa cancellare tutto il popolo palestinese. Un genocidio voluto e perseguito scientificamente.

Ma di ciò, come dello sterminio deliberato del popolo palestinese residente in Cisgiordania che Israele sta attuando da più di un anno e mezzo, nella confusa piazza dei Serrafondai, non si è fatto alcun cenno. Chi non fa parte della “cultura che abbiamo solo noi“, evidentemente, non merita neanche di essere considerato umano…

I contenuti e gli interventi dal palco di quella manifestazione trasudavano una forma soft di razzismo e suprematismo bianco ed occidentale e, nel sottolineare ciò, mi riporto a quanto affermato dal professor Luciano Canfora nel corso di una trasmissione televisiva andata in onda proprio sabato scorso a commento della manifestazione di piazza del Popolo: “Quanto poi alla nostra sinistra, con tutto il rispetto, non ci dimentichiamo il razzismo per cui il palestinese ammazzato è un sottouomo e l’ucraino ammazzato è un superuomo[…] Il nucleo profondo dei fascismi, nelle loro varie forme, è il razzismo, il suprematismo bianco, l’idea di essere un popolo superiore. Quello che sta accadendo a Gaza, dove si blocca l’arrivo del cibo, per mettere in ginocchio milioni di persone, rassomiglia ad #Auschwitz, punto e basta.”.

Per la sua efferatezza, l’alto numero di vittime, e per le tragiche circostanze che portarono al suo compimento, l’eccidio delle Fosse Ardeatine divenne l’evento simbolo della rappresaglia nazista durante il periodo dell’occupazione. Come racconteremo ai posteri l’inenarrabile abominio che si sta compiendo a Gaza sotto lo sguardo complice di tutto l’Occidente “democratico”?

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1 Commento


  • Mauro

    La cosa che più mi sconvolge è che nessuno e dico Nessuno abbia intenzione di fermarli….anzi…

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