Menu

La Meloni da Trump, con una dote scarsa

Non sappiamo se Giorgia Meloni bacerà il didietro di Trump nella sua visita negli Stati Uniti. Quello che è certo è che ci punta molto per definire in qualche modo un perimetro fin qui molto scomodo. Il governo italiano e la sua premier – essendo membri dell’Unione Europea – non possono rivendicare infatti una “terzietà” rispetto alle relazioni tra Ue e Stati Uniti.

Per quanto la Meloni abbia cercato di convincersi e convincere che questo sia uno spazio praticabile per il suo governo, non è così. Lo dimostra il fatto che una portavoce della Commissione europea e la stessa Von der Leyen abbiano ricordato in un paio di occasioni che “la competenza per la negoziazione degli accordi commerciali spetta alla Ue e non ai suoi stati membri. Questo è sancito dai nostri Trattati quindi è ovviamente di nostra competenza”.

Dunque lo spazio di manovra per un negoziato bilaterale sui dazi appare inesistente o risibile.

Di cosa parleranno dunque la Meloni e Trump? L’Italia porterà in dote l’impegno assicurato anche da Crosetto, Giorgetti e Tajani che le spese militari saliranno al 2% come richiesto dagli Usa in ambito Nato.

Poi l’Italia della Meloni garantirà il definitivo – e suicida – sganciamento dalle relazioni con la Cina già avviato con la sospensione del memorandum di intesa siglato nel 2019 dal governo Conte. Insomma bye bye alla Via della Seta da parte di uno dei paesi che ne trarrebbe tra i maggiori vantaggi.

E in cambio di cosa? Praticamente di nulla. Anzi. Da due anni gli USA ci vendono il gas liquefatto al posto di quello russo ad un prezzo immensamente più alto (e nelle bollette la differenza si vede piuttosto pesantemente).

Viene da domandarsi quali siano, nel XXI Secolo, i vantaggi della totale subalternità dell’Italia agli Stati Uniti. Come recita una vignetta che circola in rete, a coloro che per decenni ci hanno martoriato con la prece che l’Italia ha un debito verso gli USA dalla Seconda Guerra Mondiale, occorre cominciare a chiedere con insistenza quando abbiamo finito di pagare le rate e perché se ne dovrebbero pagare altre e per l’eternità.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

4 Commenti


  • m

    italia fuori dalla UE, poi si fa tutto


  • Mara

    Il nostro paese con la nostra classe dirigente è destinato al ruolo di Arlecchino servitore di due padroni, in questo caso dell’Europa e degli Usa. Per quanto riguarda l’Europa penso che il viaggio di Meloni negli Usa sia stato concordato con la dirigenza UE.In fin dei conti si deve guadagnare quel ruolo centrale in Europa a cui ambisce.


  • antonio D.

    …penso ci sia ben poco da fare, tantomeno poter o saper proporre piani politico economici o pensare a cose concrete e serie! Si è di fronte a un “cretino totale” per cui si deve chiamare o invocare:: …infermieriii!!! Good luck and good nigth! (G.Cloney)


  • avv.alessandro ballicu

    “in ginocchio da te” cantato dalla fascista al padrone usa, ha dovuto promettere di comprare il gas americano più caro di quello russo e aumentare al 2% inutili spese militari sottraendo risorse alla sanità che è allo sfascio, all’istruzione mentre il paese è in declino crollo della produzione, fallimenti licenziamenti e morti sul lavoro ogni giorno.
    i complimenti del boss usa sono la certificazione del livello di corruzione e sudditanza della nostra classe dirigente rispetto a usa e multinazionali straniere che continuano a comprare i nostri gioielli di famiglia a pochi spiccioli, grazie al complice tradimento dei nostri governanti ,che meriterebbero la corte marziale e la confisca dei beni illegalmente accumulati sottraendo miliaridi alle casse del Paese

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *