Sono stati arrestati nove cardiologi dai NAS di Parma (1 è in galera gli altri a li arresti domiciliari) e la Procura di Modena sta indagando su altri 67 “dottori” e 12 aziende (6 straniere) che producono attrezzature sanitarie per associazione a delinquere, peculato, corruzione, falso in atto pubblico, truffa ai danni del S.S.N., sperimentazioni cliniche senza autorizzazione.
I fatti contestati riguardono gli anni 2009-2011 quando partì una denuncia da parte dell’associazione “Amici del Cuore” per presunte sperimentazioni chirurgiche non autorizzate a Emodinamica che avevano avuto conseguenze sui pazienti.
Sembra, dalle prime indagini che i medici eseguissero nella struttura pubblica test ed esperimenti senza informare gli interessati, pubblicando poi articoli su riviste specializzate e incassando denaro attraverso onlus fittizie. Le indagini dei carabinieri proseguono infatti ora sulle morti sospette di due persone sottoposte a interventi, anche se al momento i loro decessi non sono confluiti nelle accuse che hanno portato agli arresti.
Il “Boss” della Cupola, per gli inquirenti, è il Dottor Giuseppe Sangiorgi, emodinamista già allontanato dal Policlinico lo scorso anno, a cui si aggiungono i nomi di Maria Grazia Modena all’epoca dei fatti medico responsabile della struttura complessa di Cardiologia del Policlinico; Vincenzo Luigi Politi, medico di 34 anni in servizio al reparto di Cardiologia; Alessandro Aprile, di 37 anni, in servizio al Policlinico all’epoca dei fatti, ma oggi a Pieve di Coriano; Simona Lambertini, 38 anni e coordinatrice della “clinical research”, assegnista di ricerca; Giuseppe Biondi Zoccai di 38 anni, all’epoca dei fatti medico presso il reparto di Cardiologia e ora in servizio al Policlinico “Umberto I” di Roma; Fabrizio Clementi, di 41 anni, medico in servizio presso il reparto Cardiologia di Tor Vergata; Alessandro Mauriello, di 54 anni, professore associato di Anatomia patologica e medico al reparto di Anatomia patologica al Policlinico Tor Vergata di Roma; Andrea Amato, di 36 anni, all’epoca dei fatti medico frequentatore di master a Cardiologia di Modena, attualmente in servizio nel reparto di Cardiologia del Policlinico “San Marco” degli Istituti ospedalieri bergamaschi.
“Camici sporchi” quindi anche in Emilia-Romagna, Regione una volta avanguardia nella sanità nazionale.
Vista l’incuria con cui lo Stato controlla questi “neo-capitalisti” senza scrupoli sarebbe meglio che i cittadini inizino una attenta “Vigilanza Democratica” di controllo e denuncia.
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