L’Unione sindacale di Base settore Mare e Porti, dopo alcuni mesi di confronto con diversi lavoratori portuali, si costituita anche all’interno del Porto di Napoli. Un altro tassello importante che si va ad aggiungere al lavoro svolto in altri scali del Sud Italia come Salerno, Palermo e Bari.
Nello specifico, oltre alla presenza ormai “storica” nella società Grandi navi Veloci, abbiamo deciso di sostenere i lavoratori art 16, in appalto al maggiore terminal container del porto Campano.
La salvaguardia dell’occupazione e il rispetto delle normative sul lavoro portuale sono alla base di questa vertenza: un contesto simile ad altri porti Italiani, che vedono la presenza di società o cooperative art 16 in perenne “concorrenza” tra loro per ottenere o mantenere nuove commesse.
Una concorrenza che rischia di essere scaricata sui lavoratori portuali attraverso un progressivo abbassamento delle tariffe e un aumento dei carichi di lavoro a discapito della sicurezza e del rispetto delle regole sul lavoro straordinario e sulla turnazione.
Come primo passo abbiamo richiesto un incontro con i rappresentanti della Locale Autorità di Sistema Portuale. Crediamo sia importante partire da un tavolo di confronto con l’ente regolatore, che concede le autorizzazioni per le operazioni portuali, per arrivare ad una soluzione condivisa partendo dal presupposto che il cosiddetto organico porto non è un concetto astratto ma una regola generale fondamentale per la gestione del lavoro all’interno delle aree portuali.
Ai lavoratori portuali di Napoli va il sostegno delle altre strutture USB a livello nazionale.
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