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Bologna: dal People Mover al Tram, il vizio della speculazione

Dopo 11 lunghissimi anni a Bologna è partito il People Mover. Nel pieno della pandemia, mentre il sistema di tracciamento non funziona, mentre sempre più scuole chiudono i battenti a causa di una situazione totalmente fuori controllo, l’amministrazione ha deciso finalmente di portare a casa il collaudo finale del trenino sopraelevato che velocizzerà gli spostamenti dall’aeroporto Marconi Express di Bologna, al centro città.

Non servono commenti ricercati per capire l’inutilità di questa opera che ha devastato i terreni e le casse del comune di Bologna negli ultimi anni, e che si conclude in un periodo in cui Bologna di turisti ne vede (e ne vedrà) molto pochi..

L’amministrazione però non manca di “ottimismo” (anche perché essendo in Project Financing ed essendo recentemente fallito il consorzio di aziende che l’hanno costruito, dovrà pensare presto non solo a come pagare i fornitori, ma anche come coprire i costi e i profitti mancanti), e prevede di mantenere attiva la monorotaia da 150 milioni di euro che alla modica cifra di 8.70 € (andata) e 16 € (andata/ritorno) potrà portarci tutti a fare aperitivo in aeroporto ogni 15 minuti, mentre il resto dei bar cittadini sono chiusi!

Dopo anni di battaglie del comitato No People Mover, e dopo anni di ritardi per il completamento e collaudo dell’opera, ormai “il bruco mela” bolognese è diventato una barzelletta per chiunque abiti in città, e sui social la notizia dell’inaugurazione è stata presa con rabbia, ma anche con un po’ di ironico cinismo.

Ma se il People Mover è costato alla città di Bologna “solo” 150 milioni, c’è un’altra opera altrettanto inutile, per cui l’Amministrazione non rallenta la sua corsa, ed è quella che riguarda la costruzione della linea rossa del Tram. Si tratta di un tram che questa volta collegherà le due periferie di Bologna, passando per il centro vetrina, la fiera, e si parcheggerà a FICO (anch’esso sull’orlo del fallimento), e il cui preventivo è poco più di 500 milioni di euro (mezzo miliardo!).

Tutti pensavano che con la crisi sanitaria in corso si sarebbe temporeggiato sull’avvio dei lavori, e invece sono iniziate recentemente le operazioni di esproprio delle zone interessate dal tragitto.

E, dunque, questo inutile, costoso e scellerato progetto continua la sua strada come se nulla fosse, come se non ci trovassimo nella situazione in cui ci troviamo” dichiara il comitato contro l’opera. “Come se l’inadeguatezza del Trasporto Pubblico Locale nell’era della pandemia non fosse evidente e la mancanza di risorse economiche e umane non fosse notoriamente acclarata come una delle cause della crescita dei contagi. Come se non si sapesse che prima che il turismo nazionale e internazionale tornino a Bologna (ammesso e non concesso che sia un fatto positivo) ci vorranno anni e anni. Come se non fosse notizia di questi giorni che il “mitico” Fico è in profondo rosso e ha deciso di chiudere (dicono per riorganizzarsi??) per ora fino a Pasqua 2021.

Si prende atto quindi che nonostante le priorità per una grossa fetta di popolazione, sia quella di tutelare la propria salute per non pesare sulle terapie intensive pubbliche, c’è chi approfitta dei coprifuochi e delle restrizioni imposte per porre le basi per la speculazione del futuro.

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1 Commento


  • Franco Svizzero

    Nota a margine.
    Risulta che il People Mover, in esercizio, non rispetti i limiti dei livelli di emissione stabiliti dal PCCA (Piano Comunale di Classificazione Acustica).
    Fa cioè un casino d’inferno.
    Il problema, già emerso e conosciuto, non è stato risolto. Ma l’opera è stata inaugurata ugualmente a causa, secondo i soliti malpensanti, della prossimità delle elezioni comunali.
    Ma queste sono cose che, per la stampa cittadina (Carlino, Repubblica e Corriere), contano poco…

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