Rifugiati di via Scorticabove: dopo lo sgombero dalla palazzina non possono vivere neanche per strada
Paradossale: dopo essere stati sgomberati a luglio dalla palazzina di via Scorticabove 151, dove avevano vissuto per diversi anni, oggi diverse decine di rifugiati (con tanto di riconoscimento dello status di rifugiati politici) vengono nuovamente sgomberate dalla strada dove si erano accampate. Quello che le istituzioni stanno chiedendo a queste persone è di sparire, dileguarsi nel nulla. In cambio il Comune mette a disposizione delle stanze per qualche settimana senza prendere atto che ha di fronte un gruppo che in questi anni è riuscito a sopravvivere solo grazie alla solidarietà reciproca: stare assieme ha permesso a più di ottanta persone di vivere senza ricevere alcun sussidio.
Le operazioni di sgombero coordinate tra polizia e vigili urbani sono l’unica risposta che questa comunità di rifugiati ha ricevuto a seguito dei numerosi incontri di questi mesi con il Municipio, l’Assessorato ai servizi sociali del Comune e la Regione Lazio.
L’Asia USB, assieme a tutto il circuito degli attivisti che in questi mesi ha aiutato questa comunità a resistere, è da questa mattina presto in via di Scorticabove: la lotta per la dignità non si ferma
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