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Roma. La questura ci ha preso gusto e minaccia pure la Cgil

Vi ricordate i tempi di Lama che cercava di cacciare il movimento da La Sapienza visto che la polizia aveva qualche difficoltà? E il servizio d’ordine del Pd al fianco della Digos nelle intimidazioni contro chi manifestava a Torino quando il sindaco era Fassino?

Altri tempi, pare. Hanno fatto l’abitudine e l’addestramento a minacciare chiunque porti una bandiera rossa, senza neanche più guardare alle sigle che ci sono scritte sopra… Tutti zitti finché i poliziotti attendevano nei sotterranei della metropolitana i manifestanti che defluivano dai cortei del

24 novembre. Così hanno pensato che, tra Salvini al Viminale (in teoria, sembra che non abbia il tempo di entrare nel suo ufficio, tra un’intervista e l’altra) e il silenzio complice dei media mainstream, potessero finalmente dar libero sfogo alle proprie “simpatie politiche”.

Ad andarci di mezzo – sembra incredibile, visti i 40 anni precedenti – è stata stavolta nientepopodimeno che la Cgil. Non riuscite a crederci? E’ difficile, è vero… Ma questo è il comunicato dell’Anpi di Roma.

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coordinamento regionale dell’ANPI del Lazio ha appreso che nella giornata del 1 dicembre, alla fine della bellissima manifestazione “1 di noi” alcuni manifestanti della CGIL sono stati oggetto di intimidazioni, strattonamenti e velate minacce da parte di alcuni componenti della polizia a Piazza Venezia, di fronte all’Altare della Patria. I poliziotti hanno preteso che le bandiere che i manifestanti portavano con sé, chi nell’asta sventolando, chi arrotolata e chi al collo, fossero tolte dalla vista e “levate di mezzo”.

Tali accadimenti sono gravi in quanto:

  1. I manifestanti stavano tornando ai pullman e non erano in alcun modo turbamento per l’ordine pubblico;
  2. La CGIL, Confederazione Generale Italiana del Lavoro è il più antico sindacato italiano. Costituito con il Patto di Roma nel 1944, fu la continuazione della Confederazione Generale del Lavoro nata nel 1906 e sciolta durante la dittatura fascista. La democrazia italiana deve moltissimo al sindacato in generale e alla CGIL in particolare e quindi le sue bandiere non potevano certo essere fuori luogo davanti all’altare della Patria, alla tomba del Milite Ignoto od ovunque in ogni angolo del Paese.

Per questi motivi esprime la totale solidarietà alla CGIL, ai pensionati, ai lavoratori e ai sindacalisti fatti oggetto di tali “attenzioni” da parte di coloro che dovrebbero tutelare i principi di libertà sanciti dalla Costituzione grazie anche e soprattutto alle lotte che combatterono i lavoratori e i sindacalisti stessi.

Si confida che all’interno delle forze dell’ordine la Costituzione, i valori e i principi da essa sanciti, vengano promossi e ne sia preteso il rispetto e la difesa.

Fabrizio De Sanctis coordinatore regionale ANPI Lazio

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2 Commenti


  • Gabriella

    Servizio d’ordine del P.C.I. il PD era aldila da venire.


  • Enrico

    Qui si parla di fassino sindaco, quindi credo si tratti proorio del pd

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