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Roma. San Basilio incontra la Raggi, “basta privatizzazioni e diseguaglianze”

In vista delle elezioni comunali del 2021, la Sindaca di Roma Virginia Raggi si presenta di nuovo a San Basilio. Ci aveva provato a fine settembre, ma nel quartiere è ancora vivo il rastrellamento del novembre 2019, su cui la Sindaca speculò come fosse un “ripristino della legalità”.

Per cui stavolta, anziché piombare dall’alto come un alieno, ha scelto il dialogo con il Centro popolare San Basilio, quello dedicato a Fabrizio Ceruso, simbolo della lotta per il diritto all’abitare che da mezzo secolo infiamma le periferie romane, Centro che soprattutto negli ultimi difficili mesi si è caratterizzato per la vicinanza e il riconoscimento di un ruolo nelle strade della storica borgata.

Come leggerete dal comunicato che vi riportiamo di seguito, gli attivisti non le hanno certo mandate a dire alla Sindaca e all’Assessore Valantina Vivarelli, ricevendo risposte vaghe e alcune promesse.

La fiducia di certo è poca, quattro anni e mezzo di menefreghismo istituzionale non si cancellano in due ore di chiacchiere, ed è per questo che già stamattina il quartiere è in strada con il progetto “Stazione Sanba”, operazione di riqualificazione di un pezzo significativo del territorio, la stazione appunto, lasciato completamente a se stesso da questa come dalle precedenti amministrazioni.

Il messaggio è chiaro: il quartiere è pronto e, come ha sempre fatto, a dispetto di certe narrazioni di comodo, si rimbocca le maniche per la sua comunità. Ma quando la politica tornerà a fare il suo dovere?

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IL CENTRO POPOLARE SAN BASILIO INCONTRA LA SINDACA RAGGI

Ieri come Centro popolare San Basilio abbiamo incontrato la Sindaca Virginia Raggi e l’Assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative Valentina Vivarelli. L’incontro è frutto di diversi mesi di lavoro, assemblee pubbliche, iniziative sociali che abbiamo realizzato nel quartiere, soprattutto a seguito del vergognoso rastrellamento avvenuto lo scorso 26 novembre, quando con la scusa di realizzare un “censimento”, il Comune di Roma ha inviato all’alba cento vigili urbani che hanno fatto irruzione in varie palazzine qui alle “case occupate” di San Basilio.

Durante l’incontro, durato più di due ore, siamo partiti proprio dal nostro racconto di quella vergognosa giornata. Abbiamo smontato la narrazione di “ripristino della legalità” e messo al centro le vere problematiche del quartiere che causano il disagio sociale in tutta la periferia di Roma: abbandono istituzionale, mancanza di spazi di aggregazione giovanile, investimento pubblico inesistente, un patrimonio abitativo pubblico totalmente insufficiente e in condizioni disastrate.

Questi sono i reali problemi dei quartieri popolari che bisogna affrontare per realizzare un cambiamento in questa città. In questo senso, abbiamo voluto presentare alcune proposte concrete per una riqualificazione popolare dal basso del territorio che parta dalle reali esigenze degli abitanti.

Prima di tutto, abbiamo messo al centro la necessità urgente di riaprire i negozi e locali commerciali di proprietà pubblica. Nelle scorse settimane, infatti, con la Rete popolare Tiburtina, abbiamo dato vita alla campagna “Piccoli commercianti, cultura, servizi sociali, apriamo i locali, diamo vita ai quartieri popolari”, proprio per chiarire che riattivare un tessuto sociale, economico e culturale di quartiere è oggi come mai fondamentale per i quartieri di periferie. In particolare, per una borgata storica come San Basilio. Infatti, qui dove tutto era pubblico, oggi il pubblico non c’è più; resta il deserto.

Poi abbiamo esposto i problemi relativi alla gestione delle case popolari del comune e al ruolo di Aequa Roma, che sta comportando disagi enormi agli inquilini. Vengono chieste morosità agli inquilini senza alcun riscontro formale o certificazione di qualsiasi tipo. È un esempio lampante di come in questa città il modello istituzionale sembra essere contro le persone senza risorse economiche, invece che un appoggio e un sostegno per trovare soluzioni.

Inoltre, abbiamo parlato anche della mancanza di spazi per l’infanzia e per i giovani in un territorio – quello del quadrante tiburtino – con elevati indici di disagio sociale giovanile. Nello specifico, abbiamo chiesto che venga aperto in uno spazio pubblico una ludoteca e un centro di aggregazione, sottolineando come le realtà del terzo settore non potranno mai sostituire il ruolo del pubblico, che invece deve tornare ad essere centrale per segnare un’inversione di tendenza dopo decenni di privatizzazione selvaggia anche nel settore del sociale.

Infine, il gruppo della distribuzione alimentare ha esposto il risultato di varie assemblee con le persone del quartiere svolte all’interno del progetto “Solidarietà dal basso” nato durante il lockdown per non lasciare nessuno durante questa crisi Covid che ancora perdura. Poiché vogliamo superare dinamiche di assistenzialismo, vogliamo creare nel quartiere un progetto di orti urbani e un tessuto di economia sociale per la manutenzione del quartiere, che dia lavoro alle persone disoccupate.

La Sindaca e l’Assessore Vivarelli hanno ascoltato attentamente le varie proposte. Per quanto riguarda il tema abitativo, le risposte sono rimaste vaghe, (del tipo “ci stiamo lavorando”) e non c’è stato quindi nessun impegno concreto e presa di posizione netta contro gli errori del passato.

La Sindaca ha solo ammesso di aver cambiato approccio dopo l’operazione di polizia del 26 novembre, risultato che è sicuramente una vittoria importante delle mobilitazioni popolari a San Basilio.

Invece, sulle altre proposte c’è stata apertura e disponibilità a lavorare fin da subito per cercare di trovare risorse e soluzioni adeguate. Specialmente rispetto all’apertura di un centro per i giovani e per l’infanzia e sul progetto degli Orti Urbani. Infatti, sia l’assessora che la Sindaca hanno fatto capire che sono cose fattibili e realizzabili. Virginia Raggi ha anche detto di voler riaprire un centro sportivo pubblico nel territorio, a seguito della nostra segnalazione rispetto all’abbandono di alcuni campi di calcio come quello di San Cleto.

Noi quello che abbiamo chiesto espressamente alla Sindaca è che queste iniziative vedano il più possibile la partecipazione degli abitanti, per far sì che siano interventi veramente utili al quartiere. Inoltre, abbiamo chiarito più volte che una ludoteca, gli orti urbani, o l’apertura di un centro sportivo, non servono a molto se non sono inseriti in un progetto complessivo di riqualificazione popolare.

Un piano ambizioso che non si fa in un anno, ma che si può portare avanti solamente se si ha una visione di città alternativa a quella della privatizzazione e della disuguaglianza tra centro e periferie. Noi siamo disposti a portarlo avanti, con un controllo popolare e sociale per impedire che si riproduca sempre la stessa storia che sta portando Roma alla morte.

Proprio per questo, come Centro popolare San Basilio lavoriamo affinché le istituzioni tornino ad investire nei quartieri a livello sociale, economico e culturale. Roma deve tornare ad essere una città pubblica affinché non ci sia più un centro vetrina e delle periferie dormitorio.

Il fatto che “i soldi non ci sono” come ha più volte ripetuto la Sindaca Raggi nell’incontro – nei prossimi anni non può più essere una scusa.

Roma siamo noi, gli abitanti delle periferie, i giovani, i lavoratori e le lavoratrici che abitano nei quartieri, anche in quelli a ridosso e oltre al GRA. Non possiamo più essere ignorati, con l’organizzazione e la partecipazione possiamo contribuire a costruire un altro modello di città.

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1 Commento


  • GIULIA BURDI IN ROCCI

    dal 2o15 che sono in pensione ho chiesto l’adeguamento del canone di affitto con raccomandata, non ho avuto nessuna risposta, la stessa cosa dichiarando che mia figlia Rocci Daniela e’ uscita dall’alloggio ho dichiarato tutto ma ancora con esito negativo la mia richiesta non viene presa in considerazione, poi viene la transazione fatta a modo loro,cosa devo fare pagare senza una spiegazione. confido in una vostra risposta grazie. sig.ra Burdi Giulia Rocci

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