Cinema Palazzo, Ex Dogana, Atletico San Lorenzo, Esc, Communia. Casi esemplari del tentativo di smantellamento del tessuto sociale del quartiere San Lorenzo, messo a dura prova dalla gentrificazione e dall’attacco agli spazi pubblici e/o autogestiti del quartiere.
Il Cinema Palazzo sgomberato, l’ex Dogana venduta ai privati per la realizzazione di uno Student Hotel di lusso, Atletico San Lorenzo privato dello storico campo di calcio a undici, Esc sotto ricatto di pagamento retroattivo di un canone di affitto inequo, e ora anche Communia venduta all’asta.
I capisaldi del movimento culturale e sociale del quartiere minacciati, con l’unico obiettivo di spianare la strada alla speculazione privata. La stessa che ogni giorno trova in San Lorenzo un quartiere da spremere fino all’ultimo centesimo, sulla pelle di studenti e giovani lavoratori, oltre che dei sanlorenzini di nascita, trasformando il quartiere nel paradosso di dormitorio di giorno e luogo di consumo di notte.
Del resto la malamovida cosa è se non il risultato di questo svuotamento di spazi aggregatori, che non regolano la loro attività secondo la logica del profitto bensì nel tentativo di costruire legami sociali solidali, occasioni di cultura e di servizi pubblici alternativi.
Ma questo evidentemente non è il progetto che il Comune ha per il quartiere, e la città pubblica che noi vorremmo non rientra negli interessi che il Comune pare sia vincolato a difendere, quelli dei palazzinari.
E non è solo San Lorenzo. Ricordiamo che il diritto alla casa viene di nuovo calpestato proprio in questi giorni con la messa all’asta di 21 case popolari Ater a Garbatella e a Testaccio, che vengono vendute a privati invece che essere assegnate alle decine di migliaia di aventi diritto in attesa. E poi ci vogliono far credere che la soluzione alla crisi abitativa sia costruire nuove case.
Sarebbe vergognoso se quello che sta succendendo a Communia e all’area tra via dei Lucani, via dei Messapi, via degli Anamari e viale dello Scalo San Lorenzo non trovasse ostacolo nel nuovo consiglio comunale e municipale.
Dove la precedente giunta aveva quantomeno preso atto del degrado e dell’abbandono da parte dei proprietari privati di quegli spazi che in teoria dovrebbero essere destinati al verde e a servizi pubblici e si era mossa avviando la procedura di esproprio di questi spazi, cosa faranno i successori al Comune?
La rieletta Presidente di Municipio Francesca Del Bello circa un anno fa si mostrava ben felice del nuovo progetto presentato in tutta fretta da questi speculatori che, dopo la minaccia rappresentata dall’esproprio della proprietà, tiravano fuori un progetto vergognoso di edilizia residenziale e servizi privati, mascherato di “green”.
Cosa farà la Del Bello adesso che Comune e Municipio sono partiticamente allineati?
Approfitterà del rafforzato potere per dimenticare e abbandonare l’iniziativa della giunta precedente e poter nuovamente insultare la dignità del quartiere, a braccetto con i costruttori?
E oltre al caso Communia, quali politiche di intervento saranno adottate per tutto il quartiere di San Lorenzo?
Noi ci opporremo al modello di svendita e di speculazione privata, finora dominante, solidali con gli abitanti del quartiere e con le realtà studentesche e non che lotteranno per difenderlo.
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