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Roma. La città è di chi l’abita. Difendiamo il MAAM. Oggi in piazza Esquilino

L’esperienza di rigenerazione dell’ex salumificio Fiorucci in via Prenestina 913 ha appena festeggiato il suo quattordicesimo compleanno. Questa esperienza di convivenza e resistenza, già preziosissima nel suo genere, ha dato origine undici fa ad uno degli esperimenti artistici più interessanti degli Anni Duemila, il MAAM (Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia), largamente conosciuto e riconosciuto, e oggi nuovamente minacciato dal rischio di uno sgombero incombente.

Sono 60 i giorni che Prefettura e Ministero dell’Interno lasciano alla giunta capitolina per trovare una soluzione amministrativa e giuridica che metta fine all’ennesimo risarcimento riconosciuto alla CA.SA srl, proprietaria dell’immobile, un relitto urbano rigenerato dall’impegno degli abitanti e degli artisti (oltre seicento) che hanno donato le loro opere rendendolo il luogo straordinario che è (che Marc Augé non a caso definì super-luogo). Il cronoprogramma degli sgomberi già vedeva il Metropoliz e il suo museo abitato in testa alla classifica degli interventi da eseguire, nonostante i diversi attestati positivi provenienti da numerosi amministratori locali e nazionali.

Poche settimane fa, dopo i 27,9 milioni di euro già incassati nel 2018, con un’ennesima sentenza scandalosa il Tribunale civile ha riconosciuto al gruppo Salini un ulteriore risarcimento di 6 milioni di euro a cui si aggiungono i 58mila euro mensili (a decorrere da luglio 2022) per il mancato sgombero e il conseguente mancato profitto legato all’utilizzo del bene. Questo risarcimento è stato addebitato al Ministero dell’Interno e per quello che sappiamo interamente versato. Così a fronte della spesa irrisoria di 6,85 milioni di euro per l’acquisto del salumificio in disuso, la proprietà si ritrova attualmente, senza aver mosso un dito, con un’entrata complessiva superiore ai 30 milioni di euro alla conclusione del nuovo iter processuale. Riteniamo questa modalità inaccettabile e sosteniamo con forza la necessità di porre un freno a questa imbarazzante regalia; se c’è qualcosa che va valorizzato è l’impegno di migliaia di persone, artisti, abitanti, militanti, cittadini che insieme, a titolo gratuito, hanno regalato alla città una utopia concreta capace di unire l’alto e il basso, il centro e la periferia, l’arte e la vita. Per questo chiediamo al Sindaco di Roma di intervenire con decisione nella vicenda, anche approvando con urgenza il Piano casa.

Si parla da decenni di rigenerazione urbana, ma quella portata avanti dagli abitanti e dagli artisti che sono intervenuti nello spazio della ex-Fiorucci ha qualcosa di clamorosamente inedito. Chiediamo il giusto riconoscimento di questa realtà, come le altre esperienze abitative cittadine che hanno, ognuna a suo modo, aprendo le porte alle arti e alla cultura, prodotto percorsi che sono risultati sempre capaci di arricchire una città che sarebbe un errore pensare abbia un valore solo nelle sue vestigia storiche.

Ora non bastano più pacche sulle spalle o le braccia allargate di chi ha sostenuto fino ad oggi di non avere strumenti adeguati per intervenire. Intendiamo affermare la nostra totale indisponibilità a lasciare lo spazio di Metropoliz e nel contempo rifiutiamo la logica di chi continua a favorire speculazione immobiliare, finanziarizzazione e consumo di suolo considerandoli superiori al valore intrinseco che oggi ha questo museo abitato per la città. Il MAAM non ha prezzo pur avendo un valore enorme e per questo esigiamo che la città non sia privata di questa ricchezza, di questa energia, di questo bene comune. Pronti a resistere con tutti i mezzi proponiamo di mobilitarci insieme il 4 maggio per far crescere con forza il diritto all’esistenza del Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia così come delle tante esperienze diffuse che Roma ha saputo ri/generare.

Gli/ le abitanti di Metropoliz

MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia

Movimento per il diritto all’abitare

ASIA-USB

 

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