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Festa della Liberazione in Valpolcevera: corteo solidale, antifascista, antimilitarista

In Valpolcevera il 25 aprile non è solo un appuntamento formale: non è una commemorazione a cui presenziare o un inutile vezzo nostalgico. In Valpolcevera il 25 aprile si vuole imparare dalla storia. Storia che diventa mezzo di comprensione e risoluzione dei problemi del presente”.

Con queste parole incomincia il volantino-appello che lancia il corteo per la Festa della Liberazione (e che si terrà sabato 22 aprile) che si svolgerà  in Valpolcevera, organizzato dalle associazioni e realtà del territorio che, insieme, hanno organizzato questa appuntamento ‘dal basso’ per celebrare con qualche giorno di anticipo il 25 aprile, guardando al presente e al futuro di quel territorio.

Scendendo oggi dai monti nella nostra valle, i Partigiani si troverebbero ad attraversare smarriti la periferia di una città-vetrina – scrivono nel comunicato – Una città fatta di disuguaglianze dove i quartieri diventano inesorabilmente delle periferie dormitorio abbandonate e senza servizi. Dove le maestre devono fare le fotocopie a casa o dove sono i genitori a dover imbiancare le aule prima di portare i figli a giocare sul cemento. Dove chiudono gli ospedali e per andare al pronto soccorso poi devi fare un’ora di autobus e infinite ore di attesa”.

Una valle oggi sospesa tra un passato industriale che non vuole finire e un presente offerto sull’altare dei grandi interessi economici: “Periferia ridotta a base logistica, dove transiteranno sempre più merci, anche pericolose, e dove si insediano depositi chimici e di amianto, mercati generali, centri commerciali e discariche. Periferia con un territorio devastato da grandi opere utili solo al profitto e non certo agli abitanti“.

Una lettura amara, ma che intrinsecamente porta alla voglia di riscatto: “Ma questa periferia è fatta, per fortuna, anche di associazionismo e solidarietà, ed è capace di organizzarsi, resistere e lottare – prosegue il volantino – Vorremmo che quest’anno il 25 aprile in Val Polcevera fosse una festa popolare, una giornata di grande gioia che non ignori la situazione odierna della nostra valle.

Per attualizzare la Resistenza nella nostra città, lì dove la Resistenza è nata. Il 25 aprile non è solo un appuntamento formale, e la nostra proposta intende tenere viva la memoria della Resistenza e dei Partigiani: non solo il loro sacrificio per la Liberazione, ma anche i loro ideali e speranze di un futuro più giusto. Un momento di festa e ricordo, ma anche di rivendicazione, dove convergano tutte le tematiche che interessano i nostri territori“.

L’appuntamento è per sabato 22 aprile alle ore 15 in piazza Durazzo Pallavicini: “Sarà una festa solidale, di una solidarietà popolare e meticcia. Una festa antimilitarista, contro tutte le guerre e il riarmo europeo e italiano, per la pace e la giustizia sociale, perché a pagare il conto della guerra sono sempre gli ultimi. Una festa antifascista perché sappiamo bene che il 25 aprile non è solo la liberazione nazionale dall’invasore straniero ma anche dal fascismo tutto italiano, e ricordiamo alle istituzioni cittadine che non basta fare presenza alle celebrazioni senza dichiararsi esplicitamente antifascisti”.

Tanti i promotori dell’iniziativa, dalla rete della Valpolcera Antifascsta: Circolo ARCI Barabini di Trasta, Casa del Popolo di Isoverde, Circolo ARCI Perugina Certosa, La Parte che c’è Sampierdarena, Casa dei Popoli Martina Rossi, Circolo ARCI Filarmonica San Quirico, Cantiere Antifascista Valpolcevera, Osa (organizzazione studentesca d’alternativa).

E lunghissima è la lista delle adesioni: Calp, Comitato no fumi si navi, USB, Si Cobas, Comitato spontaneo Borzoli Fegino, Carovana No Gronda, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista, LSOA Buridda, Csoa Zapata, Collettivo Burrasca, Genova Antifascista, Music for Peace, Circolo Risorgimento Musicale 1895, Collettivo Sale, Alternativa Libertaria FdCA, Circolo culturale Proletario di Genova, Genova city strike, Sinistra Anticapitalista, Non una di meno – Genova, Partito Comunista dei Lavoratori – Genova, La Resistente – Atlet* socialist*, Teatro degli zingari, Associazione solidale Firpo, Comitato liberi cittadini di Certosa. * da Genova 24

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