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Milano. Blitz alle case popolari del Giambellino, nove occupanti arrestati. Sigillato un centro sociale

I carabinieri hanno eseguito l’arresto di nove persone – 7 italiani, due stranieri – appartenenti all’area antagonista milanese, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’occupazione abusiva di immobili di proprietà pubblica e alla resistenza a pubblico ufficiale.
I carabinieri hanno effettuato gli arresti in alcuni appartamenti di edilizia popolare in zona Giambellino ed hanno sequestrato nove abitazioni di proprietà dell’Aler (Azienda Lombarda Edilizia Residenziale) occupati abusivamente. Nel corso dell’intervento sono stati messi i sigilli anche al centro sociale “Base di solidarietà popolare” che si trova in via Manzano 4, nel quartiere Lorenteggio-Inganni. L’indagine era iniziata nell’ottobre 2016 e parte dal presupposto  dell’esistenza di un gruppo che agevolava l’occupazione abusiva degli immobili organizzato nel “Comitato Abitanti Giambellino Lorenteggio”  collegato al centro sociale sequestrato.

Il Comitato Abitanti Giambellino Lorenteggio ha emesso in mattinata un comunicato su quanto accaduto chiamando alla mobilitazione e alla solidarietà: “È in corso una grande operazione di polizia qui in Giambellino. Oltre a diversi sgomberi, fra cui quello della base di solidarietà popolare e quello di diverse case di famiglie che si organizzano nel comitato, stanno in questo momento venendo effettuati diversi arresti a vari membri del comitato. Sembra che ci sia contestato un reato associativo. Ovviamente seguiranno aggiornamenti, ma nel frattempo lo iniziamo già a dire: noi non molliamo! Chiediamo solidarietà già da sta mattina, chi può venga in Giambellino ad aiutarci”!

Sull’operazione di questa mattina al Giambellino, l’Asia-Usb di Milano ha emesso il seguente comunicato:

Questa mattina sono ancora in corso sgomberi, perquisizioni e arresti nel quartiere popolare del Giambellino.
E’ stato attaccato il Comitato Abitanti Giambellino Lorenteggio., accusati di associazione a delinquere.
Stesse accuse lanciate a Prendocasa Cosenza sempre questa mattina.
Non è la prima volta che vengono alzati certi attacchi, verso chi si organizza e lotta per il diritto all’abitare, provando a colpevolizzare addirittura delle lungaggini delle assegnazioni chi occupa per necessità.
A Milano viene fatto per nascondere le reali responsabilità di una cricca di affaristi e speculatori che per 20 anni ha gestito le case popolari: Aler e tutta la classe politica che gli ha sempre appoggiati.
Non ci venissero a raccontare che il problema sono chi ha dovuto occupare per necessità né chi si organizza per rivendicare diritti e dignità.
Il problema sono le politiche clientelari che hanno lasciato nell’abbandono i quartieri popolari mentre la dirigenza Aler spartiva Milioni di euro in appalti truccati e consulenze d’oro.
Il risultato di questa gestione mafiosa sono le 10mila case popolari vuote, mentre 23mila famiglie aspettano in graduatoria un alloggio pubblico.
Il problema sono le politiche abitative che continuano a proporre di vendere le case popolari piuttosto che ristrutturarle e assegnarle tutte.
Il problema è che non vengono investite risorse e denaro nei quartieri popolari lasciandoli abbandonati, mentre il centro viene reso sempre più vetrina per ricchi e turisti.

Di fronte all’ arroganza di un potere che lascia affogare persone in mare, migliaia di case vuote, scuole distrutte, città insostenibili ribellarsi è sempre più necessario.

Asia-Usb, Milano

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3 Commenti


  • Paolo

    Accidenti! Potevate spendere 2 parole in più per un’operazione cosi grave contro chi si organizza nei quartieri lottando per la casa e costruendo comunità sociali… Sembra quasi un articolo da giornale mainstream.


    • Redazione Contropiano

      Le notizie arrivate questa mattina erano decisamente scarne, nel corso della giornata è venuta fuori qualche informazione in più, compà si lavora con quello che arriva eh!!


    • Redazione Contropiano

      Cari compagni, cercate di far circolare prima e meglio le informazioni di cui disponete altrimenti poi non potete accollare i problemi di comunicazioni agli altri

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