Con i violenti nubifragi che si stanno abbattendo in queste ore su Milano e la Lombardia, con gli alberi che si abbattono su case e strade e le stazioni devastate crolla il castello di menzogne e di ideologia che ci ha spacciato un modello di sviluppo ecocida, che nel nostro territorio si basa sulla cementificazione in funzione del business dei grandi eventi come Expo e le Olimpiadi, per esempio di eccellenza sostenibile.
Un modello in cui la tutela del territorio e dell’ambiente – e quindi la sicurezza delle persone – può essere tutt’al più oggetto di qualche campagna di marketing, mentre la pietra angolare è solo la sete di profitto, che vede nello sfruttamento dell’ambiente un terreno di razzia privilegiato.
I disastri di questi giorni ci ricordano una volta di più che la lotta ambientalista deve essere al centro della costruzione di un’alternativa di sistema, perché le contraddizioni che oggi ci si parano davanti non sono risolvibili all’interno dello stesso sistema e della stessa classe politica che continuamente le produce e le alimenta.
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