L’AVR licenzia due lavoratori, non rispetta i diritti sindacali ed e’ sotto inchiesta per mafia.
Cosa aspettano il Sindaco di Pisa ed i suoi amministratori a prendere posizioni chiare?
In merito alla riunione della ”2° Commissione comunale di Controllo e di Garanzia” tenutasi lo scorso 25/06/2020 per fare chiarezza su comportamenti di AVR nelle relazioni con le maestranze, intendiamo esprimere il nostro punto di vista, auspicandoci che queste nostre considerazioni servano a dare un’idea più chiara su come l’attuale amministrazione comunale si muova su argomenti di fondamentale importanza nella gestione della nostra città, del nostro denaro, della tutela dei suoi lavoratori e dei cittadini.
All’OdG della riunione era l’” Analisi della situazione dei dipendenti AVR con audizione delle organizzazioni sindacali”. Erano presenti tutte le forze politiche ad esclusione della “Lega” e di “Forza Italia” (quest’ultima uscita quasi subito). Assordante invece l’assenza del Sindaco Michele Conti e dell’assessore all’ambiente Filippo Bedini.
Assenze giustificate dallo scarso interesse per gli argomenti all’ordine del giorno? Ci auspichiamo di no, data l’importanza dei rapporti intercorrenti tra AVR e il Comune di Pisa (AVR è titolare di un appalto di 21.000.000 di euro).
Nei precedenti incontri le rappresentanze sindacali ed i lavoratori avevano segnalato alla suddetta commissione il mancato versamento da parte di AVR di: quote del TFR al fondo di tesoreria INPS, trattenute del 5° dello stipendio a banche e finanziarie, mancato pagamento dei contributi al FASDA (fondo integrativo di assistenza sanitaria) ritardati pagamenti dello stipendio ai lavoratori, mancato anticipo delle competenze relative al pagamento di infortuni sul lavoro, gravissime mancanze nella gestione della sicurezza sul lavoro, ritardati pagamenti a i fornitori sul territorio ed altro ancora.
Le parti offese fornivano alla commissione, dietro richiesta, la documentazione attestante le dichiarazioni in merito ed AVR, nella persona del suo amministratore delegato Claudio Nardecchia, dichiarava che tutto si sarebbe risolto “a breve” e che avrebbe fornito la documentazione attestante la regolarizzazione delle pendenze denunciate ma che ad oggi è ancora mancante.
Tale situazione generava all’interno del cantiere AVR di Pisa, unitamente ad altri problemi riguardanti la gestione e i rapporti col personale e del parco automezzi spesso inerenti a questioni di sicurezza, forti tensioni ed attriti tra dirigenza e rappresentanti sindacali, in particolar modo con la sigla sindacale maggiormente rappresentativa in azienda, l’Unione Sindacale di Base.
L’azienda, in periodo COVID, dopo aver dato fondo a tutte le ferie residue dei lavoratori anche in contrasto a quanto previsto dalle norme in vigore, pur continuando a percepire dall’amministrazione comunale nella loro interezza gli importi previsti per la gestione dell’appalto di cui è titolare, decideva di mettere in cassa integrazione 3 lavoratori affetti da patologie invalidanti di cui uno portatore di handicap, senza interpellare le associazioni sindacali (come previsto dalle normali procedure).
I tre cassintegrati non vennero scelti “a caso”, dato uno dei tre era un dirigente di USB, nonché affetto da una grave patologia. Il terzo messo in CIG aveva da poco vinto una causa giudiziaria nei confronti dell’azienda per il riconoscimento di una malattia professionale.
Insomma 3 stipendi in meno da pagare, 2 rompiscatole in meno in azienda, 3 casi clinici da scaricare.
In seguito ad un forte scontro sindacale sulla liceità di queste decisioni aziendali, due di questi lavoratori sono stati successivamente licenziati.
Di fronte a questa grave situazione l’amministrazione comunale, a partire dal Sindaco, dagli Assessori e dalle forze della maggioranza devono prendere una posizione chiara su questi ingiusti licenziamenti, imponendo ad AVR l’immediato reintegro dei due lavoratori licenziati, ma anche la regolarizzazione delle molte posizioni economiche pendenti, la dovuta attenzione alle questioni inerenti la sicurezza e la salute sul lavoro, la restituzione dei periodi di ferie indebitamente imposti, pena la sospensione dei pagamenti.
Infine, alla luce delle ultime notizie riguardanti le indagini per mafia alle quali AVR è stata in questi giorni sottoposta e che ne hanno fatto decretare l’Amministrazione Giudiziaria ed il sequestro del cantiere di Reggio Calabria, chiediamo la reinternalizzazione dei servizi svolti attualmente da AVR all’interno di Geofor, concludendo così quel percorso virtuoso che ha permesso la stabilizzazione di oltre 300 lavoratori precedentemente dipendenti di ATI, GEECO e AVR stessa. Percorso, ci preme ricordare, frutto di 2 anni di lotte portate avanti dai lavoratori e dal loro sindacato: USB
Qualora il Sindaco Conti ed i suoi amministratori non provvedano a quanto richiesto saranno responsabili, oltre che della pessima gestione della situazione, anche della probabile serie di scioperi e dei conseguenti disservizi che i cittadini dovranno subire nel prossimo futuro.
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