Menu

Pisa. Il 4 Novembre non è una festa. Stop a militarizzazione, guerra e genocidio del popolo palestinese

La mattina del 4 novembre si svolgerà il “No genocide day” all’università, mentre alle ore 14.30 ci sarà un presidio -conferenza stampa all’aeroporto militare di Pisa.

Il governo Meloni ha rilanciato la “festa” delle forze armate come parte della campagna ideologica a favore della militarizzazione della società, dalla scuola all’università, sino a quel che rimane del sistema industriale del paese. Le risorse usate per lo sforzo bellico sono enormi, arrivando sempre più vicino all’obiettivo del 2% sul PIL richiesto dagli Stati Uniti attraverso la NATO. Chi paga i costi sono le classi popolari, come dimostra la prossima legge finanziaria e, sui nostri territori, i 520 milioni per costruire una nuova base militare.

Il quadro generale nel quale si inseriscono questi investimenti è di guerra aperta, in Ucraina e Medio Oriente, alle quali si affiancano focolai nel mar della Cina contro il colosso orientale, in America Latina contro  Venezuela, Bolivia, Nicaragua e Cuba, in centro Africa contro i paesi che si sono liberati dal giogo colonialista franco / europeo.

Conflitti originati da una crisi del capitalistico senza precedenti, che si approfondisce anche a causa della concorrenza dei paesi BRICS, alleanza sempre più potente . Ai limiti di un sistema produttivo vorace e pervasivo, l’imperialismo risponde di nuovo con la prassi del “distruggi per ricostruire”. La terza guerra mondiale è alle porte.

I mandanti di queste politiche euroatlantiche sono indifferentemente coalizioni “progressiste” e governi di destra. Sugli obiettivi di fondo non ci sono differenze sostanziali, come abbiamo visto e subito nel nostro paese grazie alle politiche dei governi di centro “sinistra” e centro destra. Gli agenti materiali sui campi di battaglia sono, ancora una volta, i nazi fascisti in Ucraina e i nazi sionisti in Medio Oriente.

La resistenza del popolo palestinese in questo anno di genocidio e distruzioni ha formato anche in Italia una nuova generazione di giovani, affacciatasi alla politica in sostegno dei palestinesi ed in reazione alla  barbarie sionista. Oggi lo scenario mediorientale si sta modificando. I bombardamenti sionisti in Libano, Siria, Yemen e Iran aumentano i rischi di generalizzazione della guerra. L’assemblea del 9.11 a Roma (contropiano.org/news/) sarà un momento di rilancio della mobilitazione al fianco della Resistenza palestinese, del popolo libanese, contro Israele e i suoi mandanti euroatlantici.

Il governo Meloni, in sintonia con l’Unione Europea, e’ schierato al fianco dell’Ucraina ed è complice del genocidio del popolo palestinese. Il PD non ha mai fatto mancare il voto favorevole agli aiuti militari al governo fantoccio di Zelensky e non ha mai mosso un dito per fermare la mano assassina sionista. Il cosiddetto “campo largo” segue a ruota questo posizionamento subalterno al bellicismo imperante.

Spetta alle organizzazioni politiche, sociali e sindacali, ma anche a tanti singoli che sono scesi in piazza a difesa del popolo palestinese, prendere in mano il testimone della lotta contro guerra e militarismo.

A tutti questi facciamo appello per una mobilitazione a Pisa 4 novembre, nella mattina con il “No genocide day” in Università,  alle 14.30 con un presidio / conferenza stampa all’aeroporto militare di Pisa.

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

1 Commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *