Gli indignati a stelle e strisce hanno conquistato Times Square. Erano almeno 10.000, secondo gli organizzatori, le persone stipate nella piazza simbolo di New York per manifestare contro Wall Street. A monitorare la situazione per impedire lo scoppio di violenze c’era un cordone di agenti in assetto anti-sommossa e poliziotti a cavallo. Il bilancio parla di una novantina di persone arrestate e due poliziotti finiti in ospedale con ferite di lieve entità dopo la carica di alcuni manifestanti che cercavano di sfondare le barricate. Ma qui, in America, a volte basta scendere da un marciapiede per essere fermato dagli agenti. Secondo quanto riportato dal portavoce della polizia Paul Browne 42 persone sono finite in manette a Times Square per non aver rispettato l’ordine di allontanarsi, dopo aver scatenato alcuni tafferugli tra la 46esima e la settima strada.
Altri 14 dimostranti hanno violato il coprifuoco di mezzanotte e sono stati arrestati a Washington Square Park. Ventiquattro persone erano già state fermate nel primo pomeriggio in una sede della Citibank nel Village e altri cinque attivisti mascherati sulla 27esima strada all’altezza della sesta avenue. Si tratta comunque di incidenti di lieve entità. La protesta newyorkese infatti, come hanno confermato fonti della polizia, è stata per lo più una manifestazione pacifica all’insegna della non violenza. Anche nel resto del paese non si sono registrati scontri gravi tra polizia e indignati. La città più ‘violenta’, per così dire, è stata Chicago, dove gli agenti hanno arrestato 175 persone che si erano accampate a Grant Park. Alte quaranta persone, secondo i media americani, sarebbero finite in manette a Phoenix, Arizona, e una trentina a Denver.
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